
Garlasco torna sotto i riflettori: dopo diciotto anni dal dramma di Chiara Poggi, il caso si colora di nuove aspettative. Il nome di Alberto Stasi, condannato per il delitto, resta centrale, ma le indagini riaperte hanno portato sotto i riflettori anche Andrea Sempio. E ora, l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, fa parlare di sé con un annuncio che rimbalza ovunque.
Durante l’ultima puntata di Filorosso su Rai 3, Lovati ha svelato un dettaglio che potrebbe segnare la fine di questa intricata vicenda. Il suo intervento ha acceso l’attenzione di chi segue da anni questo caso, tra colpi di scena e nuove piste investigative.
Attesa e curiosità: quale sarà il destino del caso Garlasco?
L’avvocato Lovati non sembra temere nulla per il suo assistito. Con tono sicuro, ha dichiarato: “andremo a nanna tutti quanti perchè non succederà più nulla fino a quando i miei colleghi, perchè io li reputo tali visto che abbiamo fatto tutti la stessa università, andremo tutti quanti a nanna fino a quando i colleghi non si decideranno a risolvere le loro intenzioni”. Una frase che ha subito fatto il giro dei social, alimentando l’attesa per il prossimo capitolo.

Il vero scoop arriva quando spunta la data del 24 ottobre. Lovati, senza troppi giri di parole, afferma: “A un certo punto le ipotesi sono due: o una richiesta di rinvio a giudizio o una archiviazione. Il 24 ottobre – ha aggiunto Massimo Lovati a Filorosso – chiudiamo questa parentesi insignificante, secondo me, dell’incidente probatorio, dopo andremo tutti a dormire”.
Il 24 ottobre: la data che tutti devono segnare

La tensione intorno al caso cresce: per gli avvocati di Alberto Stasi quella data potrebbe riscrivere la storia giudiziaria del delitto di Garlasco. Stasi, condannato a 16 anni, si è sempre dichiarato innocente, e la possibilità di una verità alternativa accende il dibattito pubblico.
Il countdown verso il 24 ottobre è iniziato. In attesa di sapere se si arriverà a un rinvio a giudizio o all’archiviazione, l’Italia osserva con attenzione ogni sviluppo. La parola finale su uno dei casi più discussi degli ultimi anni sembra ormai vicina.
