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“Era attorno al suo collo”. Raffaele trovato morto così in casa, la scena agghiacciante

Pubblicato: 12/08/2025 12:51

Trovato morto con una cintura al collo nella sua abitazione a Modena. Raffaele Marangio, 78 anni, noto psicoterapeuta e docente universitario, è stato rinvenuto privo di vita lo scorso 26 luglio nella sua casa di via Stufler. A far scattare l’allarme sono stati alcuni amici che, non riuscendo a mettersi in contatto con lui da giorni, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

A diffondere la notizia, soltanto oggi – martedì 12 agosto – è stato il procuratore capo Luca Masini. Quel giorno, dopo l’arrivo delle Volanti, sul posto sono intervenuti anche il personale sanitario del 118, i Vigili del fuoco, il pubblico ministero di turno, il medico legale e gli agenti della Squadra Mobile e della Scientifica, per avviare tutti gli accertamenti necessari.

L’uomo è stato trovato con una cintura stretta attorno al collo, elemento che ha da subito aperto il campo a diverse ipotesi investigative. La Procura ha spiegato che sono state avviate immediatamente indagini approfondite per capire cosa sia successo nei momenti precedenti alla morte. In particolare, si stanno ricostruendo le sue ultime frequentazioni. L’ipotesi di omicidio non è stata esclusa.

Raffaele Marangio era una figura conosciuta e rispettata nel panorama psicoterapeutico modenese. Presidente e responsabile della formazione dell’Aspic – l’Associazione per lo sviluppo psicologico e culturale dell’individuo e della comunità – che aveva fondato nel 1996, Marangio svolgeva gran parte delle sue attività professionali proprio nella casa dove è stato ritrovato il corpo.

Laureato in Pedagogia a indirizzo psicologico nel 1973, secondo quanto riportato nel suo curriculum pubblicato sul sito di Aspic Modena, Marangio si era abilitato alla professione di psicologo psicoterapeuta nel 1991, dopo aver completato un percorso quadriennale all’Istituto di psicoterapia analitica di Firenze.

Negli anni successivi aveva proseguito la sua formazione con un master in Gestalt Counselling presso l’Aspic di Roma. La sua esperienza lo aveva portato, dal 2008, anche all’insegnamento universitario come docente a contratto di Psicologia Clinica presso il corso di Laurea in Scienze Infermieristiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena.

Oltre al suo profilo accademico, Marangio era apprezzato anche per il suo approccio umano e comunicativo, come testimoniano i numerosi messaggi di cordoglio apparsi sui social in questi giorni. Ex studenti, colleghi e pazienti lo ricordano come un professionista competente, appassionato e profondamente dedito alla crescita culturale e psicologica della sua comunità.

A commemorarlo con affetto è stata anche Aspic Emilia, che ha pubblicato un post sulla pagina Facebook dell’associazione: «Con immenso dolore ti salutiamo, caro Raffaele. Ti rendiamo onore per avere portato la cultura del Counselling a Modena prima degli anni 2000 e ti siamo immensamente grati per essere stato un modello di umanità e di proattività contagiosa. Con immenso affetto. Fai buon viaggio, caro Raf!»

Intanto, le indagini della Procura di Modena proseguono. Gli investigatori stanno vagliando tutte le piste, compresa quella di un gesto volontario o di un possibile coinvolgimento esterno. Nei prossimi giorni potrebbero essere disposti ulteriori accertamenti tecnici o audizioni di persone vicine alla vittima, nel tentativo di chiarire i contorni di una morte ancora avvolta dal mistero.

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