
Il ritorno sui banchi rappresenta ogni anno un momento di grande organizzazione per studenti e famiglie. Tra orari da rivedere, attività extrascolastiche da pianificare e nuove abitudini da costruire, l’inizio dell’anno scolastico segna un cambiamento di ritmo che coinvolge tutta la casa. È il periodo in cui si definiscono le giornate, si fissano le priorità e si preparano le basi per affrontare mesi intensi di studio e impegni.
In questa fase, la gestione delle spese assume un ruolo centrale. Le famiglie si trovano a valutare con attenzione ogni acquisto, cercando un equilibrio tra qualità, funzionalità e sostenibilità economica. Dalle scelte più piccole alle decisioni più importanti, tutto viene considerato con l’obiettivo di garantire ai ragazzi le migliori condizioni per affrontare l’anno scolastico con serenità e senza sprechi.
L’aumento dei costi per il nuovo anno scolastico

Con l’avvicinarsi dell’anno scolastico 2025/26, le famiglie italiane devono fare i conti con un nuovo caro-scuola. L’aumento dei prezzi di libri, zaini e materiale scolastico rischia di pesare in modo significativo sui bilanci, rendendo l’autunno particolarmente impegnativo dal punto di vista economico.
Secondo le prime stime, il costo medio dei soli libri per uno studente del primo anno delle scuole superiori potrebbe raggiungere i 685 euro. A confermarlo è Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, che ha illustrato le cause degli aumenti e fornito indicazioni utili per ridurre le spese.
L’effetto dell’inflazione e gli aumenti “irreversibili”
Carrus spiega che l’analisi dei listini editoriali indica un incremento dei prezzi in linea con l’inflazione, pari all’1,8% contro l’1,7% registrato dall’Indice nazionale dei prezzi al consumo. Una crescita che, seppur contenuta, si somma agli aumenti consistenti degli ultimi anni, dovuti soprattutto al forte rincaro della carta tra il 2021 e il 2023, arrivato a toccare il +60%, seguito da una riduzione del 20% nell’ultimo anno.
Nonostante il calo dei costi delle materie prime e della logistica, i prezzi al pubblico restano elevati. «Una volta applicati certi aumenti – sottolinea Carrus – raramente si torna indietro, e questo diventa un problema se stipendi e redditi non crescono nella stessa misura». Il rischio è un calo dei consumi e un cambiamento nelle abitudini di acquisto, fenomeno già visibile in altri settori.
Il problema delle nuove edizioni
Un altro fattore che incide sul caro-libri è la frequente pubblicazione di nuove edizioni. Secondo Federconsumatori, questa pratica frena il mercato dell’usato, che rappresenta la principale alternativa per risparmiare. Gli editori, pur avendo assunto l’impegno di mantenere le stesse edizioni per almeno cinque anni, spesso introducono modifiche che permettono di applicare un prezzo maggiorato.
«Le nuove edizioni dovrebbero essere giustificate solo da veri aggiornamenti di contenuto – afferma Carrus – ma talvolta sono introdotte con differenze minime rispetto alle precedenti».
Le strategie per risparmiare
Tra i consigli per ridurre la spesa, Carrus suggerisce di ricorrere al mercato dell’usato o allo scambio di libri tra famiglie e studenti. Da valutare anche le edizioni digitali, che possono costare fino al 40% in meno, purché la scuola ne consenta l’uso.
Sul fronte del materiale scolastico, l’invito è a privilegiare prodotti di qualità senza lasciarsi condizionare dalle mode, evitando acquisti compulsivi o scorte inutili. Acquistare alcuni articoli in un secondo momento, approfittando di sconti e promozioni post-avvio dell’anno, può portare a un risparmio concreto.
Il diritto allo studio come priorità
Carrus conclude ricordando che il diritto allo studio deve essere garantito a tutti, attraverso regole di mercato più trasparenti e fondi di sostegno adeguati alle famiglie in difficoltà. «In Italia – sottolinea – si parla molto di politiche a favore della scuola, ma si fa ancora troppo poco. Serve un impegno concreto e continuativo».