
Non sarebbe stato un biscotto a causare la tragica morte del bambino di un anno deceduto domenica scorsa all’ospedale di Vasto. L’autopsia, eseguita al policlinico di Chieti dal medico legale Pietro Falco su incarico della Procura, ha escluso finora segni evidenti di soffocamento o di patologie gravi. Le cause esatte della morte restano dunque ancora senza spiegazione.
Il piccolo era stato portato d’urgenza in ospedale dalla madre, in condizioni di arresto cardiocircolatorio, dopo che — secondo quanto riportato inizialmente — avrebbe vomitato mentre dormiva, poco dopo aver mangiato un biscotto. Ma l’esame autoptico non ha confermato questa prima ricostruzione.
Nessun corpo estraneo nelle vie aeree, nessun trauma o lesione: nulla che possa spiegare chiaramente cosa sia accaduto in quei drammatici minuti. Il quadro resta incerto e si fa ora strada un’ipotesi alternativa, che potrebbe aprire a una nuova direzione investigativa.
Fondamentali saranno gli esami tossicologici e istologici, i cui risultati sono attesi entro 60 giorni. Solo dopo sarà possibile avere un quadro più definito e dare un nome alla causa della tragedia. I consulenti della Procura si riservano, infatti, ogni valutazione fino alla conclusione di tutti i test.

Tra le ipotesi attualmente al vaglio degli inquirenti c’è la SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), conosciuta anche come “morte in culla”. Si tratta di un fenomeno che colpisce bambini sotto l’anno di età, spesso nel sonno, senza cause apparenti. Una sindrome ancora poco compresa dalla scienza.
La SIDS rappresenta una delle principali cause di morte nei neonati e continua a sfidare medici e ricercatori. Si manifesta senza preavviso e senza segni esterni, e spesso lascia i genitori con un dolore immenso e senza risposte. L’ipotesi è al momento compatibile con l’assenza di segni evidenti riscontrati dall’autopsia.
Tra i fattori di rischio più comuni per la SIDS ci sono il sonno in posizioni scorrette, l’utilizzo di materassi o cuscini inadeguati, il fumo durante la gravidanza e alcune predisposizioni genetiche o metaboliche ancora in fase di studio. Nessuno di questi, tuttavia, è stato confermato nel caso di Vasto.
In attesa degli esiti finali, il dolore della famiglia resta sospeso nell’incertezza, mentre la magistratura e i medici lavorano per dare risposte a una comunità ancora sconvolta dalla notizia. Il bambino sembrava stare bene, e nulla lasciava presagire un epilogo così improvviso.
La procura ha aperto un fascicolo per accertare ogni dettaglio, ma al momento non ci sono indagati. Solo domande senza risposta e un vuoto incolmabile lasciato dalla morte inspiegabile di un bimbo di appena un anno.