
L’Italia è sotto l’assedio di un’ondata di caldo estremo, con temperature roventi che suscitano preoccupazione in tutto il Paese. Anche all’interno del Vaticano, dove l’aria rovente non concede tregua, il Papa Leone ha dovuto adattarsi alla situazione climatica spostando l’udienza generale dall’Aula Nervi all’Aula Paolo VI.
Appena arrivato, prima della catechesi, il Pontefice ha salutato i fedeli in più lingue, spiegando che l’udienza si sarebbe tenuta in più luoghi per garantire la sicurezza delle persone: «Cerchiamo di proteggerci dal sole e dal caldo estremo», ha detto, aggiungendo: «Grazie per essere venuti, benvenuti a tutti».
La decisione di spostare la funzione riflette la gravità delle condizioni meteo: l’Aula Paolo VI ha accolto fedeli nelle prime file, mentre coloro che non hanno trovato posto nell’Aula Nervi sono stati collegati in diretta tramite maxischermo nella Basilica di San Pietro. Alcuni, invece, hanno scelto di rimanere in piazza, affrontando la calura con impegno e devozione.

Il corposo pubblico ha rispettato le disposizioni. Molti hanno indossato cappelli e portato ombrelli, altri hanno cercato riparo all’ombra delle colonne vaticane. Il caldo, però, restava incombente: un promemoria fisico che la passione e la fede possono convivere, con prudenza, con l’urto della natura.
Nel pomeriggio, il Papa si sposterà a Castel Gandolfo. Secondo quanto appreso, lascerà il Vaticano intorno alle 16:30 per fare ritorno a Villa Barberini, dove trascorrerà circa una settimana all’insegna del riposo e delle celebrazioni. L’arrivo è previsto per le 17 circa.
La scelta di anticipare il trasferimento è dettata anche qui dalle condizioni climatiche. Temperature da record invitano a ridurre al minimo gli spostamenti all’aperto e a prediligere ambienti più freschi e controllati, per evitare rischi per la salute.
L’udienza generale rappresenta uno dei momenti più attesi dai fedeli, che da giorni – e nonostante il clima infernale – pazientemente attendevano il saluto del Pontefice. Il Papa ha voluto mostrare gratitudine e attenzione, invitando a mantenere vigilanza sui fragili e gli anziani che soffrono più di altri il caldo emergente.
Intanto, l’Italia vive un’estate anomala, con temperature in continua crescita tanto da diventare emergenza nazionale. Eventi come quello vaticano diventano simbolo di adattamento civile: come affrontare la fede e la spiritualità senza sottovalutare la forza della natura.