
Nel diciottesimo anniversario della morte di Chiara Poggi, la comunità di Garlasco si è ritrovata per una messa di suffragio nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Un rito sobrio, fatto di strette di mano, sguardi bassi e silenzi condivisi, per ricordare la giovane uccisa nella villetta di via Pascoli, dove viveva con la famiglia.
In prima fila, mamma Rita e papà Giuseppe. Hanno chiesto riservatezza: «Non abbiamo niente da dire. Vogliamo solo trascorrere l’anniversario in silenzio e da soli», il loro appello. Al cimitero di Pieve Albignola, dove Chiara riposa nella tomba di famiglia, continuano ad arrivare fiori e biglietti anche in questi giorni d’estate.
Il nome di Chiara e il caso Garlasco sono tornati al centro del dibattito pubblico per la riapertura delle indagini su Andrea Sempio: un passaggio investigativo che ha riacceso l’attenzione mediatica e televisiva. Restano ferme le garanzie di legge e la presunzione d’innocenza per chiunque sia menzionato nelle nuove attività d’inchiesta.
Per l’omicidio, l’allora fidanzato Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva e sta scontando la pena di 16 anni in semilibertà. Un binario giudiziario definito, a cui oggi si affianca la cronaca delle nuove verifiche, mentre il paese sceglie il raccoglimento.
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