
La paura e la confusione hanno accompagnato le ore successive a un grave incidente che ha scosso profondamente la comunità. Quattro ragazzini, protagonisti involontari di eventi drammatici, hanno cercato di sfuggire alle conseguenze delle loro azioni, spostandosi tra diverse località nel tentativo di allontanarsi dalla realtà che li circondava. La fuga, carica di tensione e ansia, ha fatto emergere anche le fragilità e le responsabilità delle famiglie, oltre ai rischi a cui i minori possono trovarsi esposti senza un adeguato controllo.
Il senso di impotenza degli adulti e la necessità di tutelare i più piccoli hanno portato le autorità a intervenire con tempestività, monitorando con attenzione i movimenti dei ragazzi e dei loro familiari. I fatti hanno messo in luce una dinamica complessa, tra la violenza di un gesto tragico e la fragilità dei giovani coinvolti, che necessitano oggi di protezione e di un ambiente sicuro dove poter affrontare le conseguenze delle loro azioni.
La decisione

Tre dei quattro minorenni – un tredicenne, suo fratello di dodici anni e la cuginetta di undici – sono stati rintracciati tra Ventimiglia e Torino e collocati in una comunità, con allontanamento dai genitori secondo quanto previsto dall’articolo 403 del codice civile. La misura è stata disposta per garantire la loro sicurezza, visto il grave rischio di pregiudizio per la loro incolumità fisica e psichica nell’ambiente familiare. Al momento, resta ancora da rintracciare il quarto bambino, di undici anni, che risulta irreperibile.
Lunedì, i ragazzi erano saliti su un’auto rubata e, dopo aver perso il controllo del veicolo in una curva, hanno travolto e ucciso la settantunenne Cecilia De Astis. Il tredicenne, alla guida, ha successivamente ammesso che i freni non funzionavano correttamente, ma che la donna è stata colpita nell’impatto. Spaventati dalle conseguenze del gesto, i ragazzi si erano rifugiati nel vicino centro commerciale Fiordaliso di Rozzano, prima di tornare di sera nel loro campo nomadi di via Selvanesco a Milano.
Le operazioni della polizia e le reazioni delle famiglie
Gli agenti della polizia locale hanno monitorato costantemente le famiglie, intervenendo quando tre dei quattro minorenni si erano allontanati dal campo. La ragazzina è stata rintracciata con la nonna poco prima di Ventimiglia, mentre i due fratelli erano in un campo abusivo di Beinasco, in Piemonte, dove dormivano a terra. Il campo di via Selvanesco, di proprietà di un uomo bosniaco ora in carcere, è rimasto completamente deserto dopo la loro partenza.
Dopo essere stati riaffidati alle famiglie martedì, i quattro ragazzi erano tornati nell’insediamento, ma la fuga si è ripetuta poco dopo. Ora la procura per i minorenni ha settantadue ore per chiedere la convalida del provvedimento al giudice, che dovrà pronunciarsi entro due giorni, confermando il collocamento dei minori in comunità e la necessità di proteggerli da ulteriori rischi.