
Nel cuore di una storia d’amore finita, si è consumata una spirale di violenza che ha intrappolato una donna nel terrore e nella paura. La fine della relazione ha dato inizio a una persecuzione spietata, fatta di atti persecutori e aggressioni brutali, che hanno trasformato la vita della vittima in un’angosciante attesa.
L’uomo, incapace di accettare la separazione, ha continuato a perseguitare la sua ex compagna, minacciandola e insultandola, fino a culminare in una aggressione fisica che le ha lasciato ferite profonde, non solo nel corpo, ma anche nell’anima. La donna, dopo aver a lungo sopportato in silenzio, ha trovato il coraggio di rompere la spirale di paura e denunciare.
I dettagli dell’escalation di violenza
L’escalation della violenza ha avuto inizio nel gennaio 2025, quando l’uomo avrebbe aggredito la donna con calci e pugni. Questo primo episodio, però, non è stato isolato. Tra il 5 e il 6 agosto, l’aggressore ha compiuto un altro attacco, minacciando e insultando la sua ex compagna. L’aggressione è culminata in un assalto fisico mentre la donna era in compagnia di un amico, provocandole gravi lesioni, tra cui la frattura di un braccio, con una prognosi di 30 giorni.
Il coraggio della denuncia
La denuncia della vittima è stata il momento cruciale che ha interrotto la spirale di violenza. La donna ha raccontato di aver vissuto per mesi in un clima di paura costante, temendo per la propria incolumità e per quella delle persone a lei care. L’intervento del padre, accorso per difenderla, non ha fatto altro che inasprire l’aggressore, che ha rivolto minacce di morte anche nei confronti dell’uomo. Il coraggio di denunciare ha permesso di far emergere la verità e di avviare il processo legale che ha portato all’arresto dell’aggressore, offrendo finalmente un segno di speranza e di giustizia alla vittima.
La Procura, in seguito alla denuncia della vittima, ha avviato un’indagine meticolosa per ricostruire la vicenda. Le prove raccolte hanno portato il gip del Tribunale di Brindisi a emettere un’ordinanza di custodia cautelare contro un 41enne di Carovigno. L’uomo, accusato di atti persecutori e lesioni personali aggravate, è stato posto agli arresti domiciliari. La misura è stata presa in seguito a un’indagine che ha documentato una serie di comportamenti violenti e minacciosi che si sono protratti per mesi.