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“Sono entrata in casa e l’ho trovata così”. Il dramma di Silvana scoperto dall’amica

Pubblicato: 14/08/2025 21:51

Non si danno pace, ogni giorno, seduti ai tavoli in legno del Parco Nord, gli amici di Silvana Damato, la donna di 69 anni trovata morta nella vasca da bagno della sua abitazione a Bruzzano, quartiere alla periferia nord di Milano. Lì dove si giocava a carte, ora si sospira. Ogni partita a burraco è interrotta da domande senza risposta: “Chi ha fatto del male a Silvana?”, “Perché una fine così?”. A raccogliere le testimonianze dei suoi amici è Fanpage.it, che ha raccontato l’angoscia della comunità che la conosceva bene.

A dare l’allarme, l’8 agosto, è stata un’amica stretta di Silvana. Le due dovevano incontrarsi, come sempre, nel pomeriggio: “Doveva arrivare alle 16, ho aspettato fino alle 17 senza ricevere un messaggio, una chiamata. Sono andata a casa sua, non rispondeva. Così ho chiamato i carabinieri”. Un gesto istintivo che ha portato alla drammatica scoperta.

Quando i soccorsi e i carabinieri sono riusciti a entrare nell’appartamento, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, il corpo di Silvana Damato era già privo di vita. Il cadavere giaceva nella vasca da bagno, con il volto tumefatto e ferite evidenti al collo. La porta era chiusa con più mandate, ma in casa mancava il mazzo di chiavi. Elementi che hanno spinto gli inquirenti ad aprire un fascicolo per omicidio.

Una fine che lascia sgomenti gli amici di sempre. “Non la vedremo più arrivare in bicicletta per sedersi con noi”, dice un signore settantenne con la voce spezzata. In molti sottolineano come Silvana fosse benvoluta da tutti, una donna riservata ma sempre sorridente. “Non la dimenticheremo”, commenta Roberto Farina, compagno di partite al parco. “Una persona splendida, mai una parola fuori posto”.

Silvana Damato non parlava molto della sua vita privata, ma era ben integrata nella comunità del Parco Nord. “Non ci ha mai fatto pensare di avere problemi o timori. Era una presenza fissa e serena. Non ci capacitiamo”, aggiunge Ernesto, uno degli habitué del gruppo.

“Quando ho saputo della notizia – racconta un’altra donna – ho raggiunto subito il parco per chiedere informazioni. Nessuno sapeva nulla. È tutto assurdo. Vogliamo la verità, giustizia per Silvana”. A Milano, l’intero quartiere di Bruzzano resta scosso, mentre le indagini proseguono nel massimo riserbo.

A una settimana dal ritrovamento del corpo, resta forte la sensazione di un mistero da risolvere. Chi conosceva Silvana si chiede come sia potuto accadere un fatto così violento, in un contesto dove tutti sembravano conoscersi. “Una donna così gentile – ripetono in coro – non meritava una fine del genere”.

Nel frattempo, nella zona riparata del chiosco del Parco Nord, è apparsa una foto di Silvana Damato, sorridente come la ricordano tutti, con un biglietto scritto a mano: “Per te, Silvana. Ti ricorderemo sempre, amiche e amici del parco”. Un piccolo gesto per non farla sparire nel silenzio.

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