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West Nile, sale il numero delle vittime in Italia

Pubblicato: 14/08/2025 14:40

L’andamento del virus West Nile in Italia nel 2025 mostra una diffusione significativa, in linea con gli anni precedenti, sebbene con un numero di casi e decessi che continua a crescere man mano che si avanza nella stagione estiva. Al 14 agosto 2025, si registrano complessivamente 275 casi confermati di infezione umana e 21 decessi su tutto il territorio nazionale. La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive, si attesta intorno al 15%.

La diffusione e le nuove diagnosi

Nel Lazio si registra la decima vittima del virus West Nile nel 2025. Un uomo di 87 anni, residente a Velletri, è deceduto all’Inmi Spallanzani di Roma a seguito di patologie concomitanti. Il paziente era stato ricoverato inizialmente presso l’ospedale di Velletri il 4 agosto e successivamente trasferito allo Spallanzani il 10 agosto.

I dati aggiornati confermano la continua circolazione del virus nella regione. Dalle analisi effettuate dal laboratorio di Virologia dell’Istituto Spallanzani, sono emersi 17 nuovi casi di infezione, portando il totale delle conferme diagnostiche a 153 dall’inizio dell’anno 2025. Questi nuovi casi si suddividono in diverse manifestazioni cliniche: 12 pazienti hanno presentato una forma di febbre West Nile, 4 hanno sviluppato la più grave sindrome neurologica e un donatore di sangue asintomatico è stato identificato grazie alle procedure di screening, sottolineando l’efficacia e la sicurezza del sistema trasfusionale regionale.

Le zone colpite e l’andamento epidemiologico

La diffusione del virus West Nile nel Lazio si sta manifestando in diverse province. I nuovi casi sono stati rilevati principalmente nella provincia di Latina, con focolai accertati nei comuni di Aprilia, Latina, Pontinia e Sermoneta. Si registrano inoltre nuove positività anche nelle province di Roma (a Nettuno) e di Frosinone (ad Amaseno). Questo scenario conferma un’estesa circolazione del patogeno su gran parte del territorio laziale, evidenziando la necessità di mantenere alta l’attenzione e le misure di prevenzione. L’identificazione di casi in diverse aree geografiche suggerisce una presenza capillare del vettore, la zanzara comune (Culex pipiens), che gioca un ruolo cruciale nella trasmissione del virus.

Il virus West Nile: caratteristiche e trasmissione

Il virus West Nile è un flavivirus che si trasmette principalmente attraverso la puntura di zanzare infette. Il suo ciclo di vita coinvolge uccelli selvatici, che fungono da serbatoi naturali del virus. Le zanzare, nutrendosi del sangue di questi uccelli, si infettano e possono successivamente trasmettere il virus ad altri animali, come cavalli, e agli esseri umani. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi (circa l’80%), l’infezione negli esseri umani è asintomatica. Tuttavia, una piccola percentuale di persone può sviluppare una forma febbrile (la febbre West Nile), che si manifesta con sintomi come febbre, mal di testa, dolori muscolari e rash cutaneo. In casi più rari e gravi, specialmente in persone anziane o immunocompromesse, il virus può causare una malattia neuro-invasiva, che include meningite, encefalite o paralisi flaccida, con esiti che possono essere fatali.

Per contrastare la diffusione del virus, le autorità sanitarie raccomandano l’adozione di misure preventive. Queste includono la protezione personale dalle punture di zanzara, come l’uso di repellenti e l’installazione di zanzariere, specialmente nelle ore serali e notturne, quando le zanzare vettore sono più attive. È inoltre fondamentale attuare interventi di controllo ambientale, eliminando i focolai di acqua stagnante in cui le zanzare depongono le uova, come sottovasi, secchi e grondaie. A livello regionale, le attività di sorveglianza epidemiologica e virologica, come lo screening sui donatori di sangue e il monitoraggio degli uccelli e delle zanzare, sono cruciali per identificare tempestivamente la circolazione del virus e implementare azioni mirate di sanità pubblica.

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