Una scossa di terremoto di magnitudo 5.9 è stata registrata alle 12.11, ora italiana, al largo della costa orientale della Kamčatka. L’evento sismico è stato rilevato in mare aperto e, secondo le prime informazioni, non avrebbe provocato danni o feriti. La zona è comunque in piena fase di monitoraggio, vista la forte instabilità sismica che la interessa da oltre due settimane.
Lo sciame iniziato a fine luglio
La penisola russa è da giorni al centro di uno dei più intensi episodi sismici degli ultimi anni. Il 29 luglio un sisma di magnitudo 8.8 ha colpito la regione, tra i più potenti mai registrati a livello mondiale. La scossa, avvertita su un’ampia porzione dell’oceano Pacifico, ha provocato uno tsunami con onde alte fino a 19 metri in alcune aree costiere, causando danni a infrastrutture, interruzioni di corrente e feriti.
Quel sisma ha dato il via a una lunga serie di aftershock: centinaia di scosse di assestamento, molte delle quali superiori a magnitudo 4. Alcune, nei giorni immediatamente successivi, hanno superato magnitudo 6, tra cui una di 6.9 la notte del 30 luglio. In particolare, tre eventi di magnitudo 5.9 sono stati registrati tra il 31 luglio e il 3 agosto, sempre lungo la stessa fascia costiera.
La scossa odierna si inserisce in questo quadro di forte instabilità, alimentato anche da un foreshock di magnitudo 7.4 avvenuto il 20 luglio, pochi giorni prima del terremoto principale. Gli esperti continuano a monitorare l’area per valutare l’evoluzione dello sciame e il rischio di nuove repliche significative.
L’attività sismica in corso rappresenta un potenziale pericolo non solo per la Kamčatka, ma anche per l’intero bacino del Pacifico, data la possibilità che eventi di magnitudo elevata possano generare nuovi allarmi tsunami e conseguenze a grande distanza.