
La camera ardente di Pippo Baudo presso il teatro delle Vittorie di Roma si è trasformata in un tributo sobrio e carico di emozione. Il luogo, simbolo della televisione italiana e teatro di trasmissioni storiche come “Canzonissima” e “Fantastico”, ha accolto il feretro circondato da corone di rose e posizionato davanti a un sipario rosso. Un grande schermo mostrava le immagini più celebri della lunga carriera di Baudo, sottolineando la sua eleganza e il contributo indelebile alla storia dello spettacolo.
Fin dalle prime ore del mattino, una folla composta da persone comuni e volti noti si è raccolta per rendere omaggio a Baudo, spentosi sabato all’età di 89 anni. I funerali sono fissati per mercoledì pomeriggio in Sicilia, presso la Chiesa di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania.
Un addio partecipato da istituzioni e spettacolo
Tra i primi ad arrivare al teatro delle Vittorie, il direttore generale della Rai Roberto Sergio, Simona Agnes, Gianni Letta e Luigi Marzullo. Poco dopo, hanno raggiunto la camera ardente anche l’ex moglie Katia Ricciarelli e la conduttrice Mara Venier, entrambe visibilmente commosse. Presenti inoltre icone dello spettacolo come Gloria Guida, Lorella Cuccarini e l’avvocato Giorgio Assumma, amico storico di Baudo. Dal mondo politico, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Cultura Alessandro Giuli hanno voluto rendere omaggio.
Tra i momenti più toccanti, il gesto di Lino Banfi: avvicinandosi con delicatezza alla figlia di Baudo, Tiziana, l’ha abbracciata e le ha riservato un baciamano pieno di affetto, a testimonianza del legame profondo tra il presentatore e chi lo ha conosciuto da vicino.

L’arrivo di Eros Ramazzotti: un gesto semplice, un grande significato
Tra le presenze che hanno attirato maggiore attenzione, quella di Eros Ramazzotti è stata senza dubbio tra le più significative. Il cantautore, che deve molto a Baudo per la sua carriera, si è avvicinato al feretro con passo lento e lo sguardo rivolto verso la bara. Poi, con un gesto semplice ma carico di significato, ha accarezzato il legno della cassa, quasi a voler fissare un ultimo, silenzioso dialogo con l’uomo che aveva creduto in lui fin dagli esordi.
Ramazzotti, lanciato al Festival di Sanremo proprio grazie all’intuito di Baudo, ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. Quel tocco, pieno di riconoscenza e rispetto, ha detto tutto. Senza cercare riflettori, è uscito da una porta laterale, lasciando la scena a chi l’aveva meritata di diritto: il grande conduttore che aveva segnato l’inizio della sua carriera internazionale.

Il legame tra Baudo e la musica italiana
Il gesto di Ramazzotti non è passato inosservato e molti lo hanno interpretato come il segnale concreto dell’indissolubile legame tra Baudo e il mondo della musica italiana. Oltre al palco di Sanremo, i due avevano condiviso numerosi momenti televisivi che hanno contribuito a costruire la storia della musica leggera nel nostro Paese. La presenza discreta ma intensa di Ramazzotti ha rafforzato quel senso di comunità che si respirava nella camera ardente: artisti e pubblico uniti dal desiderio di dire grazie a Pippo.


Il saluto del mondo della televisione
Non poteva mancare neanche Carlo Conti, che, dopo la visita alla camera ardente, ha affidato a Instagram il suo ricordo personale: “Ciao Pippo, con te si spegne la tv, la tv che hai inventato, che hai fatto con amore e genio, quella tv dove hai creato cantanti e comici. Ti sono grato prima come spettatore poi come collega. Ciao Maestro”.

L’ultimo saluto a Pippo Baudo è stato così non solo un momento di dolore, ma anche di riconoscenza collettiva verso chi ha scritto pagine fondamentali della cultura popolare italiana. Una giornata che resterà impressa nella memoria di chi ama la televisione e la musica del nostro Paese.