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Ucraina, Europa pronta a schierare soldati a difesa di Kiev: “Non ci si può più fidare”

Pubblicato: 18/08/2025 09:03

Per la prima volta da mesi l’Europa alza la voce, smette i panni della spettatrice e si presenta come garante del futuro di Kiev. Non più un’appendice delle trattative tra Donald Trump e Vladimir Putin, ma un attore politico e militare che rivendica il diritto di esserci e di contare. È questo il segnale che i leader europei intendono portare a Washington il 18 agosto, quando il presidente americano incontrerà Volodymyr Zelensky e subito dopo la delegazione europea con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Dopo il vertice in Alaska del 15 agosto, in cui Trump e Putin hanno discusso del destino dell’Ucraina senza che l’Europa fosse presente, il Vecchio Continente ha compreso che il tempo dell’attesa è finito. La pace non può essere scritta a Mosca o a Washington senza Kiev, né tantomeno senza Bruxelles. Macron lo ha detto con chiarezza: “Non si possono accettare rivendicazioni che minano l’integrità dell’Ucraina. L’unico Stato che propone una pace come capitolazione è la Russia”.

Macron: “No alla legge del più forte”

Parole che suonano come un manifesto politico: l’Europa non accetta più che la guerra si chiuda con un diktat russo e con Trump che detta condizioni a Zelensky. Macron ha ribadito che “le discussioni territoriali non possono essere fatte senza le autorità ucraine”. La logica degli scambi territoriali, presentata come inevitabile, è la stessa che negli anni Trenta spalancò la porta alla catastrofe: un precedente che l’Europa non intende più ripetere.

Il presidente francese ha avvertito che cedere alla “legge del più forte” significa inaugurare un ordine mondiale in cui il diritto non vale più nulla. In gioco non c’è solo l’integrità dell’Ucraina, ma la sicurezza degli europei e l’idea stessa di un continente capace di difendersi. Per questo i leader della Coalizione dei Volenterosi chiedono garanzie reali, modellate sull’articolo 5 della Nato, e non promesse di carta.

L’Europa torna protagonista

La nota congiunta, firmata anche dal premier britannico Keir Starmer, accoglie l’impegno di Trump ma precisa che sarà la coalizione, e dunque l’Europa, a giocare un ruolo fondamentale. Si parla di una Forza multinazionale per l’Ucraina, pronta a essere dispiegata dopo la fine della guerra per difendere cielo e mare di Kiev e aiutare a ricostruire le forze armate.

Il messaggio politico è chiaro: l’Europa non può più delegare la sua sicurezza né al Cremlino né alla Casa Bianca. Il futuro dell’Ucraina è il futuro del continente. Per la prima volta, Bruxelles non si limita a invocare la pace, ma è pronta a difenderla con la forza, dimostrando che la sovranità europea passa anche dalla capacità di proteggere i propri confini e chi, come Kiev, combatte per restare libero.

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