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“Pippo Baudo era terrorizzato”. Heather Parisi racconta tutto nel video inedito

Pubblicato: 19/08/2025 13:49

Pippo Baudo ha sempre saputo emozionare il pubblico, ma dietro il sorriso e la professionalità si nascondeva una fragilità profonda. «Mi preoccupa l’idea di sparire, di non lasciare un segno», confidava anni fa a Heather Parisi. Oggi, mentre l’Italia dello spettacolo si stringe nel ricordo di Baudo, queste parole risuonano più forti che mai. Dai saluti sui social alle visite al Teatro delle Vittorie, la sua eredità resta viva tra colleghi e fan.

Il sogno di rinascita e il desiderio di lasciare il segno

In un’intervista inedita del 2008, pubblicata da Parisi su YouTube, Baudo svela un pensiero poetico: «Mi preoccupa l’idea di non diventare un fiore, una palma. Sarebbe bellissimo. Mi piacerebbe tornare come una farfalla variopinta, anche se purtroppo vive pochissimo». Parole semplici ma intense, che mostrano il lato più umano e sognatore del conduttore.

Heather Parisi ricorda con affetto quell’incontro: «17 anni fa, nella quiete di casa, mi hai regalato un momento che custodisco nel cuore». Un dialogo intimo, fatto di domande e risposte sincere: «Vorrei mi facessi un regalo». «Quale?», chiede Parisi. «Tienila per un giorno lontano lontano…». Pezzi di vita che oggi, grazie a un’intervista di 36 minuti, diventano patrimonio di tutti.

Un ricordo che unisce passato e presente

Il commiato di Parisi a Baudo va oltre l’addio: «Quelle parole Pippo sono diventate una promessa. La mia promessa a te. Oggi, mentre il mondo ti saluta, io sento solo un arrivederci. Perché qualcosa di così luminoso non può svanire: ritornerà, in un abbraccio, in una risata, in un sipario che si riapre». Il ricordo di Baudo crea un ponte tra ieri e oggi, dimostrando quanto il suo impatto sia destinato a durare nel tempo.

Tra pensieri personali e visione sociale

Non solo paure intime ma anche riflessioni sul mondo: nell’intervista di 17 anni fa, Baudo mostrava già uno sguardo attento sui cambiamenti della società. «Mi preoccupa che l’uomo non rispetti più l’uomo. Ormai siamo in guerra continua. Dappertutto c’è una litigiosità, una specie di odio dell’uomo contro un altro». Un messaggio che oggi appare straordinariamente attuale.

Giustizia, empatia e il valore della memoria

Baudo poneva l’accento anche sulle disuguaglianze economiche e sull’importanza dell’empatia: «C’è un’economia mondiale che è ricchissima. Non può non pensare a quelli che non hanno. Peraltro, questi mondi, un giorno, quando si accorgeranno, diventeranno cattivi nei confronti di chi gli ha negato la gioia di vivere. Sì, acidi, amare». Un invito a riflettere sul senso della giustizia sociale e della solidarietà, temi che restano centrali anche oggi.

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