
Gli sportivi di alto livello spesso si confrontano con sforzi estremi in condizioni climatiche avverse, che possono mettere a dura prova il fisico e comportare rischi seri per la salute. Sbalzi di temperatura, umidità elevata e impegni ravvicinati aumentano il rischio di problemi respiratori, affaticamento e malesseri acuti.
Anche i professionisti più preparati devono fare i conti con i limiti del corpo umano e gestire con attenzione le fasi di gara, recupero e allenamento. Le conseguenze di questi sforzi eccessivi possono durare a lungo e condizionare prestazioni e programmi a lungo termine.
La notte di paura al Tour de France
Ed è proprio quello che è successo a uno dei ciclisti più forti del circuito. Van der Poel inizialmente pensava si trattasse di un semplice raffreddore, forse accentuato dalle condizioni atmosferiche del Tour de France. Ma il malessere è peggiorato rapidamente: febbre, tremori, sudori freddi e difficoltà respiratorie lo hanno costretto a fermarsi e continuano ad avere conseguenze sul suo fisico.

“La situazione continuava a peggiorare, era da molto tempo che non mi sentivo così male. Avevo un’infiammazione polmonare molto forte e non riuscivo più a respirare bene”, ha spiegato il campione fiammingo. L’episodio decisivo è avvenuto nel secondo giorno di riposo del Tour, proprio prima della tappa verso il Mont-Ventoux, quando la squadra decise di portarlo in ospedale per accertamenti.
Il rientro graduale e le gare di avvicinamento
Domenica scorsa van der Poel è tornato in gruppo al criterium di Etten-Leur, ma con tutte le cautele necessarie. L’obiettivo è riprendere a pieno regime solo quando il fisico gli permetterà di essere competitivo. La strada per la ripresa continuerà con il Renewi Tour belga-olandese e successivamente a Les Gets. Gare da utilizzare come banco di prova per testare la sua condizione fisica e ritrovare il ritmo.
Purtroppo Van der Poel, a causa delle conseguenze di ciò che è avvenuto al Tour, salterà anche i Mondiali di Kigali: la federazione olandese ha già scelto Thymen Arensman per sostituirlo. L’olandese, pur deluso, guarda avanti con cautela: il rientro sarà graduale e ogni passo verrà calibrato attentamente, per evitare ricadute o problemi fisici che potrebbero compromettere il futuro.