
In una tranquilla mattina d’estate, il silenzio di un quartiere residenziale è stato squarciato da un boato improvviso e violento. Un’onda d’urto invisibile si è propagata tra le case, scuotendo i vetri e facendo sussultare chiunque si trovasse nelle vicinanze. In un attimo, l’attenzione di tutti si è rivolta verso l’origine del rumore, un’abitazione da cui si levava un fumo denso.
L’aria, fino a un momento prima limpida, si è fatta pesante, carica di un senso di terrore e di urgenza, mentre i vicini, spaventati e confusi, si chiedevano cosa potesse essere successo. L’incidente ha trasformato una giornata ordinaria in un’emergenza, richiedendo l’intervento immediato dei soccorritori.
Esplode bombola del gas in casa
Una violenta deflagrazione ha scosso la tranquillità di via Bruno Pelizzi, nella zona di Giardinetti a Roma, nella mattinata di martedì 19 agosto. L’episodio, che ha generato un forte allarme tra i residenti, è stato causato dall’esplosione di una bombola del gas all’interno di un’abitazione, provocando il ferimento di due persone, padre e figlio, impegnati in lavori di ristrutturazione. La vicenda ha richiamato immediatamente l’attenzione delle autorità e dei soccorritori, che sono intervenuti con tempestività per gestire l’emergenza e prestare soccorso ai feriti, oltre a mettere in sicurezza l’area.
L’esplosione, avvenuta intorno alle ore 11, ha coinvolto un uomo di settantacinque anni e suo figlio di quarantuno, entrambi operai. Secondo le prime ricostruzioni, i due stavano maneggiando una bombola del gas nell’appartamento, dove erano in corso dei lavori di ristrutturazione, quando, per cause ancora da accertare, l’oggetto è improvvisamente deflagrato. Il boato, intenso e improvviso, ha allertato i vicini, che hanno prontamente allertato i soccorsi, comprendendo la gravità della situazione.
Le conseguenze dell’esplosione sono state drammatiche. Entrambi gli operai hanno riportato gravi ustioni. Le condizioni del padre, di settantacinque anni, sono apparse subito le più critiche, con ustioni estese in diverse parti del corpo, tanto da richiedere un soccorso in codice rosso. Il figlio, pur ferito in modo meno grave, ha riportato ustioni su gambe e braccia. La rapidità e la professionalità dei soccorritori sono state cruciali in questo frangente.

La risposta dei soccorsi e l’intervento delle autorità
Non appena è giunta la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112, si è attivata una complessa macchina dei soccorsi. Il personale sanitario, giunto sul posto con diversi mezzi, ha prestato le prime cure ai feriti, per poi provvedere al loro trasporto d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Questa struttura è specializzata nel trattamento delle grandi ustioni, una scelta fondamentale per garantire le migliori possibilità di recupero ai due uomini.
Contemporaneamente, sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Roma. La loro priorità è stata quella di spegnere l’incendio scoppiato in seguito alla deflagrazione e di mettere in sicurezza l’edificio. La loro azione ha consentito di domare rapidamente le fiamme, evitando che il rogo si estendesse ad altre parti della palazzina.
Messa in sicurezza e indagini in corso
A causa del potenziale pericolo, le autorità hanno preso la decisione di evacuare temporaneamente quindici residenti dall’edificio, per garantire la loro incolumità durante le operazioni di soccorso e spegnimento. Una volta che la situazione è stata messa sotto controllo e il pericolo è rientrato, i residenti sono stati autorizzati a tornare nelle loro case, che, fortunatamente, non hanno subito danni strutturali significativi.
Oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti anche gli agenti della Polizia di Stato, che hanno avviato le prime indagini per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. L’appartamento è stato posto sotto sequestro, una misura necessaria per permettere eventuali sopralluoghi e accertamenti tecnici. Le indagini mirano a chiarire le cause precise dell’esplosione e, in particolare, a stabilire se le operazioni di manutenzione stessero avvenendo nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. L’episodio solleva infatti interrogativi fondamentali sulla prevenzione e sulla gestione dei rischi legati all’uso di attrezzature potenzialmente pericolose come le bombole del gas, per comprendere se la tragedia si sarebbe potuta evitare.