“Caro ministro, le scrivo perché sono molto preoccupato“. Inizia così la “cartolina” che Mario Giordano ha pubblicato su “LaVerità“, una lettera durissima che ha come destinatario il ministro della Sanità Schillaci. La Scrive il conduttore di “Fuori dal coro”: “Caro Schillaci, lei prima era inutile, ora i tempi sono proprio cambiati. Mia mamma mi diceva sempre: se non sai quello che fai, non vai da nessuna parte. Oggi, invece, a non sapere quello che fai vai diritto al ministero. Ora però, caro ministro, per cortesia, già che c’è non potrebbe firmare senza leggere anche un altro documento? Non abbia timore: lei come sempre non sa che cosa fa. Ma noi sì. Sono le sue dimissioni“. Giordano, dunque, senza troppi giri di parole chiede le dimissioni del ministro della Salute. Il resto della lettera è ancora più pungente.
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Mario Giordano tuona contro Schillaci
Si legge sulle colonne de LaVerità: “Le confesso che lei non mi ha deluso solo perché non mi ero mai illuso. Da quando è arrivato al ministero calato dall’alto, forse persino dall’altissimo, qualcuno dice persino dal Colle, si è subito capito che era pieno di Speranza. Con la maiuscola, però. Cioè, era pieno dello spirito del suo ex predecessore di cui non a caso era stato un fidato collaboratore. Era stato Speranza infatti a nominarlo al Consiglio superiore della sanità e lei aveva subito contraccambiate schierandosi a favore del Green pass, dei lockdown, dei Dpcm («strumento centrale di governo dell’emergenza sanitaria») ed esaltando il «valore solidaristico» dei vaccini”. Chiede polemicamente Mario Giordano: “Che ci si poteva aspettare da lei?”. Poi la conclusione al vetriolo.
Mario Giordano, Schillaci e Don Abbondio
Conclude Mario Giordano la lettera contro il ministro Schillaci: “Da quando è al ministero si è distinto per non aver fatto nulla di ciò che gli elettori del centrodestra si aspettavano da lei”. Poi Giordano accusa Schillaci di avere “un coraggio da don Abbondio” e chiude durissimo: “Hanno scritto sui social che l’unico Schillaci degno di menzione è il calciatore dei Mondiali ’90. Come dar loro torto? Quello, per altro, era uno con le palle. A differenza sua“.