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Sinner, ecco cosa è stato! Che diavolo ha fatto per stare così male…

Pubblicato: 19/08/2025 09:00

La finale dei sogni si è trasformata in un incubo in meno di mezz’ora. A Cincinnati, dove tutti attendevano lo scontro tra i due predestinati del tennis mondiale, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, la storia ha preso una piega inattesa: il giovane italiano si è ritirato dopo soli cinque game, lasciando il titolo al rivale spagnolo. Un epilogo che nessuno avrebbe potuto immaginare per la 14ª sfida tra i due.

Un inizio da brividi

Il match, programmato di lunedì mentre a New York prendevano il via le qualificazioni dello US Open, sembrava avere tutte le premesse di un romanzo sportivo. Foto di rito, sorrisi tesi e il sorteggio vinto da Sinner, che sceglie di servire. Ma subito qualcosa non va. La partenza è un colpo al cuore: break a zero di Alcaraz, che incendia il campo con scatti rapidi e precisi. Il primo punto di Jannik arriva solo al sesto scambio, sufficiente a interrompere una striscia negativa ma incapace di cambiare l’inerzia. L’altoatesino appare fuori ritmo, sbaglia troppo, soprattutto con il rovescio, e si tocca ripetutamente il costato sinistro.

Dopo appena undici minuti, conquista il primo punto al servizio, ma il sollievo dura poco: Alcaraz strappa ancora la battuta e vola 3-0. La sensazione è chiara: Sinner è spento, scarico, incapace di reagire. Lo spagnolo continua il suo monologo, piazza il primo ace e allunga sul 4-0. Poi ancora un break, il terzo, che vale il 5-0.

Il ritiro di Sinner

Sul cambio campo, Jannik chiama il fisioterapista. È affranto, quasi incapace di reggersi. «Scusatemi — mormora —, non ce la faccio. Mi sento troppo male, non riesco a muovermi…». Dopo pochi istanti arriva la decisione inevitabile: il ritiro. Mai prima d’ora Sinner aveva abbandonato una finale, tantomeno contro il suo grande rivale Alcaraz. Lo spagnolo, sorpreso ma solidale, gli va incontro per un abbraccio, cercando di consolarlo. «Sono entrato in campo solo per i tifosi… Mi dispiace…», aggiunge Jannik, pallido, quasi piegato dalla nausea. Alcaraz, intanto, approfitta della vittoria per ridurre il distacco in classifica: ora è a 1890 punti dall’azzurro e punterà al sorpasso a Flushing Meadows.

Una finale mai iniziata

La finale del Masters 1000 di Cincinnati dura appena ventitré minuti. Un epilogo surreale per quella che doveva essere l’ultima grande prova prima dello US Open. Il nuovo re dell’Ohio è Alcaraz, ma il confronto tra i due talenti non ha mai avuto modo di decollare. Il mistero ora riguarda le condizioni di Sinner. Non sembra trattarsi di un problema “meccanico”: non la schiena, né l’anca, né le articolazioni già in passato fragili. L’ipotesi più concreta è un malessere di natura virale o un’intossicazione alimentare.

Ipotesi e sospetti

Un dettaglio che non sfugge: il compleanno del campione, festeggiato il 16 agosto. Durante le celebrazioni, gli organizzatori gli hanno offerto una torta con crema e panna, da cui Sinner ha assaggiato una fragola, accompagnata da un brindisi. In un atleta dal regime alimentare rigidissimo, basta un piccolo sgarro per alterare il delicato equilibrio fisico.

C’è anche chi ipotizza un colpo d’aria condizionata, onnipresente negli Stati Uniti. «Da domenica non mi sentivo bene, speravo di migliorare nella notte e invece sono peggiorato. Mi dispiace per la partitina, troppo breve. E mi dispiace per Carlos: so che non è così che avresti voluto vincere», ha detto Sinner con voce rotta al microfono, trasformando quella che doveva essere una festa in una giornata amara. L’incognita ora riguarda la difesa del titolo a New York. L’idea che Sinner possa scendere in campo già oggi in doppio misto con Katerina Siniakova appare impensabile. Il verdetto medico è chiaro: deve riposare. Quello che doveva essere il capitolo più avvincente della rivalità tra Sinner e Alcaraz si è trasformato in una parentesi dolorosa. Ma lo sport, si sa, non è fatto solo di trionfi: anche questi momenti, imprevisti e duri, contribuiscono a scrivere la storia dei campioni.

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