
Quando una malattia rara e devastante colpisce senza preavviso, spesso lascia familiari e medici inermi di fronte a una corsa contro il tempo. I sintomi iniziali, all’apparenza comuni e non preoccupanti, possono nascondere condizioni ben più gravi. E quando la diagnosi arriva, spesso è troppo tardi per intervenire. È questo il dramma che si è consumato nelle scorse settimane e che ha coinvolto un uomo che, fino a poco tempo prima, conduceva una vita attiva e piena.
Dietro ogni caso clinico insolito, soprattutto quando legato a patologie neurodegenerative, si cela una realtà complessa. Serve tempo per escludere ogni altra causa e risalire, con certezza, all’origine della malattia. Talvolta si tratta di forme sporadiche, altre volte è necessario attendere esami specifici per definire la diagnosi finale.

Deceduto imprenditore colpito da encefalopatia rara
Il 12 agosto, all’ospedale di Padova, è morto Edoardo Righetto, 61 anni, imprenditore noto nella zona. L’uomo era stato ricoverato tre giorni prima, dopo un peggioramento repentino delle sue condizioni, legato a una encefalopatia da prioni, una patologia neurodegenerativa estremamente rara che può essere fatale in pochi mesi. Questo tipo di disturbo è tristemente noto per la sua associazione, in alcuni casi, con la variante umana della “mucca pazza”, anche se per ora non vi è conferma che si tratti di questa forma specifica.
I familiari hanno spiegato che i primi segnali della malattia si erano manifestati circa un anno fa, con dolori localizzati a un piede e difficoltà nel camminare. Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, la situazione è peggiorata: episodi di amnesia temporanea, perdita di coordinazione e problemi motori hanno reso necessario il ricovero. Il 14 luglio, dal reparto di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, è arrivata la diagnosi definitiva: encefalopatia da prioni, con un’aspettativa di vita stimata in circa due mesi.
La famiglia ha scelto di non rivelare la diagnosi al paziente, per permettergli di vivere con serenità gli ultimi giorni. Tuttavia, il decorso è stato ancora più rapido del previsto. Il 9 agosto l’uomo è stato colpito da una grave crisi respiratoria, che ha portato al decesso tre giorni dopo. Saranno ora gli esami neuropatologici a stabilire se la causa scatenante sia riconducibile alla trasmissione alimentare o a una forma sporadica della malattia. I risultati verranno inviati all’Istituto Superiore di Sanità per ulteriori analisi.