Pippo Baudo ha ricevuto l’ultimo saluto nel Santuario di Santa Maria della Stella a Militello Val di Catania. Un luogo carico di emozione, dove famiglia, amici, personaggi dello spettacolo e tantissimi cittadini si sono riuniti per rendere omaggio a una figura che ha segnato la storia della televisione italiana. In un’atmosfera silenziosa e rispettosa, la folla ha dimostrato quanto Baudo fosse amato, non solo come simbolo dello spettacolo, ma anche come uomo profondamente legato alle proprie radici.
Commozione e riconoscenza fuori e dentro il santuario
All’esterno, l’affetto del pubblico si è manifestato con applausi e gesti sinceri al passaggio del feretro, accompagnato dalle autorità religiose e civili. Maxischermi sono stati installati per permettere a tutti di partecipare alla cerimonia, segno di una comunità che sente Baudo come un proprio figlio illustre. Militello si è trasformata, ancora una volta, in un luogo di memoria collettiva e gratitudine.

Al Bano, dolore e ricordi davanti alla bara di Baudo
Tanti gli artisti presenti, molti dei quali avevano condiviso con Baudo palcoscenici, tournée e programmi. Alcuni hanno preferito il silenzio, altri hanno lasciato parole di ricordo e gratitudine, unendosi a una folla che ha vissuto il funerale come un momento di comunità. Lacrime, abbracci e segni di croce hanno scandito una cerimonia intensa, culminata con preghiere e un’omelia che ha sottolineato il valore umano e spirituale del conduttore.

Le parole di Al Bano: un addio tra memoria e dolore
All’uscita dalla chiesa, Al Bano non ha nascosto la sua commozione. Circondato da giornalisti e da un pubblico attento, il cantante ha ricordato un episodio che lo lega a Baudo: “Io sono stato qui nel 1974, Pippo voleva che io venissi a cantare nel suo paese. La mia risposta ovviamente fu strapositiva. E tornare oggi è una tripla emozione, perché ripercorro tutto quello che abbiamo fatto insieme. Tante cose…”. Le parole si sono interrotte, spezzate dalle lacrime, mentre il dolore si mescolava al ricordo.



Un funerale che diventa memoria collettiva
Al Bano ha poi aggiunto di non essere riuscito a concludere la frase, sopraffatto dal peso dei ricordi e dalla tristezza del momento. Per lui, come per molti altri, il funerale non è stato solo un rito religioso, ma un ritorno a un luogo di memoria condivisa: qui, dove Pippo Baudo aveva intrecciato affetti, radici e rapporti artistici che rimarranno indelebili.