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Arriva il ‘sorpassometro’ in Italia, multe paurose (1.300 euro): funziona così. Dove li istallano

Pubblicato: 20/08/2025 12:12

Un nuovo dispositivo pensato per la sicurezza stradale è pronto a entrare in funzione sulle strade italiane. Il cosiddetto “sorpassometro”, ufficialmente chiamato Sv3, si affiancherà agli autovelox tradizionali e ai tutor per monitorare i sorpassi vietati, tra le principali cause di incidenti frontali. L’obiettivo è ridurre il numero di sinistri gravi e tutelare chi viaggia sulle strade più pericolose.

Secondo quanto riportato da La Stampa, il nuovo dispositivo non si limita a rilevare la velocità: è stato progettato appositamente per individuare i sorpassi in zone vietate, come rettilinei con scarsa visibilità o curve cieche. La manovra pericolosa viene registrata e trasformata in un filmato di 15 secondi, che viene inviato alle autorità competenti per la successiva notifica della sanzione al proprietario del veicolo.

Come funziona il sorpassometro

Il Sv3 combina sensori installati nell’asfalto e telecamere di monitoraggio, permettendo di rilevare con precisione le infrazioni. L’installazione del dispositivo non può avvenire ovunque: è necessaria l’autorizzazione del Prefetto e il posizionamento è riservato a strade considerate ad alto rischio di incidenti, come tratti già teatro di sinistri o zone con visibilità limitata.

I primi esemplari sono stati installati in Calabria, ad Acquappesa, lungo la SS18, un tratto di strada già monitorato per la sua pericolosità. Le sanzioni variano in base al contesto: nelle aree urbane si va dai 42 ai 173 euro, con decurtazione di due punti dalla patente; sulle strade extraurbane la multa può arrivare a 345 euro, con perdita di tre punti.

Nei casi più gravi, come i sorpassi in prossimità di curve o dossi, l’importo sale a 666 euro, con decurtazione di dieci punti e sospensione della patente da uno a tre mesi. Per i sorpassi in contromano, la sanzione può superare i 1.300 euro. Una stretta significativa che mira a ridurre gli incidenti più rischiosi e a responsabilizzare gli automobilisti.

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