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“Lo hanno massacrato così, per 10 giorni”. Morte in diretta social: giovane e famoso

Pubblicato: 20/08/2025 14:44

Negli ultimi anni, le dirette streaming estreme sono diventate fenomeni sempre più diffusi, capaci di attrarre milioni di spettatori in tutto il mondo. Alcuni creatori di contenuti spingono i propri limiti fisici e psicologici per ottenere visibilità, spesso partecipando a sfide rischiose o comportamenti pericolosi pur di mantenere alta l’attenzione del pubblico. Queste maratone online, seppur affascinanti per alcuni, comportano rischi concreti legati alla salute e alla sicurezza dei protagonisti.

Le piattaforme di streaming, sebbene impongano regole contro autolesionismo e violenza, faticano talvolta a monitorare contenuti trasmessi in tempo reale, lasciando spazio a episodi potenzialmente letali. Gli spettatori, attratti dal sensazionalismo, assistono senza sempre rendersi conto della gravità dei comportamenti mostrati, creando un circolo pericoloso tra notorietà e rischio fisico.

Il caso e la morte in diretta

È proprio in questo contesto che si inserisce la tragica vicenda di Raphaël Graven, streamer francese conosciuto online come “Jeanpormanove”, morto nel sonno durante una diretta-maratona di 10 giorni davanti a migliaia di spettatori. La notizia è stata confermata dalla Procura di Nizza, che ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause del decesso, sottolineando che al momento “non vi è nulla di sospetto”. L’episodio è avvenuto in un appartamento affittato nel villaggio di Contes.

Il 46enne era noto per le sue attività di streaming estremo, spesso coinvolto in sfide violente insieme ad altri uomini, registrate davanti al pubblico online. La sua morte è stata annunciata dal collega e amico streamer Owen Cenazandotti, conosciuto come “Naruto”, che lo ha definito “fratello, compagno fidato, partner” e ha chiesto di “rispettare la sua memoria”, evitando la diffusione del video dell’ultimo respiro, che sarebbe stato registrato durante la maratona.

Diretta shock

Secondo quanto riferisce il quotidiano Le Parisien, durante la diretta Graven era sdraiato su un materasso quasi interamente coperto da un piumone. Quando gli altri streamer hanno iniziato a svegliarsi, hanno notato che si trovava “in una posizione davvero strana” e hanno tentato di attirare la sua attenzione prima di interrompere bruscamente la trasmissione. Alcune clip ripubblicate online mostrano momenti di violenza fisica, tra cui colpi, strangolamenti simulati e spari con pistola a vernice.

La piattaforma di streaming Kick, alternativa più permissiva rispetto a Twitch, ha dichiarato di stare “esaminando urgentemente” le circostanze della morte e di essere impegnata a far rispettare le regole, che vietano contenuti che comportino autolesionismo, violenza e materiale illegale o dannoso.

Reazioni ufficiali e contesto legale

La ministra francese Clara Chappaz ha definito le violenze subite da Graven “un orrore assoluto” e ha richiamato la responsabilità delle piattaforme online nella diffusione di contenuti illeciti. “Questo tipo di fallimento può portare al peggio e non ha posto in Francia, in Europa o altrove”, ha scritto in un post su X, segnalando il caso alle autorità competenti.

Già lo scorso dicembre, Graven e l’amico streamer Safine Hamadi erano stati fermati a seguito di un’inchiesta giornalistica che denunciava la diffusione incontrollata di contenuti violenti su Kick. Entrambi avevano negato ogni responsabilità e erano stati rapidamente rilasciati, evidenziando i problemi della piattaforma nel gestire contenuti estremi e pericolosi.

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Ultimo Aggiornamento: 20/08/2025 14:45

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