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Sinner, è allarme: “La notizia peggiore”, cosa sta succedendo

Pubblicato: 20/08/2025 12:22

Il mondo del tennis è in fermento: Jannik Sinner e il suo futuro allo US Open sono al centro di un acceso dibattito. Tutto nasce dalle parole di Ivan Ljubicic, ex numero 3 al mondo e allenatore di Roger Federer, che non ha esitato a sollevare un vero e proprio allarme sulle condizioni dell’azzurro e sul calendario ATP sempre più stressante.

Orari impossibili, partite infinite e le condizioni climatiche sempre più estreme stanno mettendo a dura prova anche i migliori. E Ljubicic non usa mezzi termini: “Il tennis deve riflettere sui calendari e sulle condizioni di gioco. Quando i Masters 1000 duravano una settimana i tempi di recupero erano gestibili. Ora, tra caldo e umidità, diventa tutto più complicato. Gli atleti rischiano di farsi male e il pubblico non si diverte. Bisogna fare qualcosa“.

Sinner tra recupero e sogni americani

Il riferimento diretto è al recente ritiro di Sinner a Cincinnati per un malessere fisico che ha fatto tremare i suoi fan. Ljubicic è chiaro: “Se recupera in due o tre giorni non ci sarà nessun contraccolpo, ma se deve stare fermo un’intera settimana, allora sì che diventa difficile presentarsi allo US Open nella condizione necessaria per vincere uno Slam. Giocare al meglio dei cinque set, con queste temperature, consuma molte energie. E non puoi permetterti di arrivare a New York con una preparazione approssimativa.”

Anche il confronto con Carlos Alcaraz accende i riflettori: “Sul cemento Alcaraz è avanti 5-2 negli scontri diretti, ma il miglior Sinner su questa superficie vale tanto quanto lui. Partirebbero alla pari. Mi sorprenderebbe se non arrivassero entrambi in fondo, col punto interrogativo delle condizioni fisiche di Jannik.”

Sfide, outsider e clima rovente: chi spiccherà?

Ma cosa potrà fare la differenza in una possibile finale tra i due giovani fuoriclasse? Ljubicic entra nel dettaglio: “I campi di New York sono veloci e premiano il tennis aggressivo. Le traiettorie alte e le smorzate funzionano meno. A Wimbledon Sinner ha spinto molto sul dritto di Alcaraz: sull’erba pagava, sulla terra no. In America conterà moltissimo il servizio e la capacità di muoversi bene sotto pressione fisica. Servirà essere al 110%.”

Non solo Sinner: Ljubicic accende i riflettori anche sugli altri azzurri, senza dimenticare i grandi nomi del circuito. “Musetti ha perso brillantezza dopo il Roland Garros ma resta un giocatore da top ten, il suo valore non si discute. Cobolli invece ora crede di più nei suoi mezzi e potrebbe sorprendere. La concorrenza comunque non manca: come succedeva con la generazione dei Big Three, può sempre spuntare un outsider a seconda dello stato di forma. I nomi sono sempre i soliti: Fritz, Zverev, Djokovic.”

Fisico, testa e continuità: la ricetta per vincere

Il tema fisico è determinante per Sinner, ma Ljubicic rassicura: “Non vedo fragilità strutturali. Nel recente passato ha risolto il problema all’anca, poi sono arrivate solo situazioni sfortunate: la caduta sul gomito, il virus. Non significa che il suo corpo sia fragile”. E su Alcaraz? “Ha trovato continuità nei risultati, anche se le prestazioni non sono sempre lineari. La vera crescita è che ora riesce a vincere anche quando non gioca al meglio. Non dimentichiamo che ha solo 22 anni.”

La corsa al vertice mondiale è aperta: “Alcaraz ha quasi 2000 punti di vantaggio nella Race” fa notare Ljubicic. “Se vince lo US Open e Sinner esce presto, diventa complicato per Jannik recuperare. Ma se l’italiano perde pochi punti a New York, lo vedo ancora favorito: il Masters di Parigi e le Atp Finals, che sono terreno di caccia per lui, mettono in palio altri 2500 punti“.

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