
Le piogge improvvise e i fenomeni atmosferici estremi continuano a mettere a dura prova la sicurezza delle persone, trasformando in pochi minuti situazioni ordinarie in veri e propri scenari di emergenza. In contesti del genere, la forza dell’acqua diventa incontrollabile e le conseguenze, purtroppo, possono rivelarsi tragiche.
Negli ultimi anni non sono mancati casi simili, con corsi d’acqua abitualmente tranquilli che all’improvviso si gonfiano fino a travolgere tutto ciò che incontrano sul loro percorso. Quando ciò avviene, anche le strade più conosciute e sicure possono trasformarsi in trappole pericolose, spesso senza lasciare scampo a chi vi si trova coinvolto.

Le ricerche sono andate avanti per ore senza sosta, con l’impegno dei sommozzatori dei vigili del fuoco e della protezione civile, fino al tragico epilogo. È stato ritrovato senza vita Matteo Ciurca, il quarantenne disperso da martedì sera dopo che l’auto su cui viaggiava è stata travolta dalle acque del torrente Crisa in piena.
Il corpo è stato individuato dai vigili del fuoco nella zona di Leonforte, in provincia di Enna, al termine di operazioni rese complicate dalle forti piogge e dall’improvvisa ondata d’acqua che ha trasformato il corso, solitamente quasi asciutto, in una trappola mortale. In serata era stato trovato il telefono cellulare dell’uomo, che aveva fatto sperare in un esito diverso.
La dinamica dell’incidente

Matteo Ciurca si trovava a bordo dell’auto insieme a Salvatore Rosano, che è riuscito a salvarsi scampando alla furia del torrente. I due erano diretti in campagna per dare da mangiare ai cani quando l’acqua ha travolto il veicolo. In un’altra auto, coinvolta nello stesso evento, c’era Luigi Muratore, un agricoltore del posto: anche lui è riuscito a mettersi in salvo salendo sul tetto della macchina e poi grazie all’intervento dei vigili del fuoco.
Le due vetture percorrevano una stradina secondaria che costeggia il torrente Crisa, in contrada Noce, parallela alla provinciale 39. Qui l’improvvisa piena ha reso impossibile qualsiasi manovra di fuga.
Le ricerche e l’allarme del sindaco
Fin dal primo momento è stato attivato il sistema comunale di protezione civile. I sommozzatori del nucleo anfibio hanno lavorato per tutta la notte, mentre l’elicottero dei vigili del fuoco ha dovuto interrompere le operazioni non essendo autorizzato al volo notturno.
«C’è stata una vera e propria bomba d’acqua» ha spiegato il sindaco di Leonforte, Piero Livolsi, sottolineando come il torrente, di norma ridotto a un rigagnolo, si sia trasformato in pochi minuti in una massa d’acqua devastante.
La comunità di Leonforte è ora scossa dal dolore per la perdita di Ciurca, mentre restano salve per miracolo le altre due persone coinvolte nella tragedia.