Vai al contenuto

Cecilia De Astis, arriva una terribile notizia. Esplode la rabbia del figlio, cos’è successo

Pubblicato: 21/08/2025 14:02

Nel contesto della tragica vicenda che ha portato alla morte di Cecilia De Astis, investita lo scorso 11 agosto da un’auto guidata da un tredicenne, emergono nuovi e complessi sviluppi che gettano luce sulle dinamiche familiari e legali del caso. La figura centrale di questa nuova fase è Paola Soulemanovic, la madre del ragazzo alla guida, recentemente arrestata a Milano.

La sua cattura, avvenuta a seguito di una condanna definitiva per reati pregressi, ha suscitato reazioni intense e ha sollevato interrogativi sulla responsabilità dei genitori e sulla tutela dei minori in contesti di grave disagio. Questo evento non è solo un atto dovuto della giustizia, ma rappresenta anche un ulteriore, doloroso capitolo per la famiglia della vittima, che vede confermate le proprie paure e la propria rabbia per un sistema che, a loro avviso, non ha saputo intervenire in tempo.

L’arresto e le implicazioni legali

Paola Soulemanovic, 3 anni e 10 mesi da scontare in carcere per una serie di furti commessi tra il 2017 e il 2019, è stata finalmente arrestata. La donna è stata rintracciata nei giardini di viale Giovanni da Cermenate, a Milano, non lontano dal campo nomadi dove risiedeva. Al momento del fermo, portava con sé 130 grammi in monili d’oro e oltre 1.500 euro in contanti, un ritrovamento che ha portato a una nuova denuncia a suo carico per ricettazione. Questo arresto, sebbene legato a reati passati, assume un significato particolare in relazione alla vicenda recente, amplificando il senso di ingiustizia e la frustrazione della famiglia di Cecilia De Astis. Come sottolineato dal figlio della vittima, Filippo Di Terlizzi, la donna “andava fermata prima” e, insieme agli altri genitori coinvolti, ha “una grossa fetta di responsabilità per il male che è stato fatto”. Il suo arresto, a distanza di anni dalla condanna, evidenzia le falle di un sistema che non è riuscito a garantire l’esecuzione della pena in tempi utili, permettendo alla donna di continuare a vivere illegalmente al di fuori delle strutture carcerarie.

funerali cecilia investita minorenni parole figli

La tutela dei minori coinvolti

Parallelamente alla situazione della madre, la vicenda si concentra anche sui figli di Paola Soulemanovic, i quali, non essendo imputabili per l’incidente poiché minori di 14 anni, sono stati presi in carico dalle autorità. La Procura dei Minori ha disposto il loro affidamento a una comunità protetta, un provvedimento basato sull’articolo 403 del Codice civile. Questo articolo interviene in situazioni in cui un minore si trova esposto a “grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psicofisica” all’interno dell’ambiente familiare, rendendo necessario il suo collocamento in un “luogo sicuro” in attesa di una decisione definitiva. Il provvedimento d’urgenza è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari lo scorso 16 agosto.

La fuga dei ragazzi, avvenuta dopo l’incidente, ha complicato ulteriormente la gestione della situazione. La vigilia di Ferragosto, i ragazzini erano stati rintracciati in un insediamento a Beinasco, vicino a Torino. Tuttavia, il tredicenne alla guida della Citroen bianca è riuscito a fuggire nuovamente poche ore dopo, venendo rintracciato dalla polizia proprio a Milano. Anche gli altri due bambini che erano a bordo dell’auto sono stati rintracciati: una undicenne è stata fermata dalla polizia locale sull’autostrada A6, mentre un altro undicenne è ancora ricercato. Questa fuga, che coinvolge minori così giovani, mette in luce una situazione di estrema fragilità e disorientamento. Il fatto che un bambino sia ancora latitante aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione e urgenza per le autorità.

Le vicende giudiziarie non si fermano con l’arresto della madre. Per i tre minori rintracciati è stato nominato un “curatore speciale/difensore”, una figura che avrà il compito di tutelare i loro interessi. Il 27 agosto si terrà l’udienza di comparizione davanti al Tribunale dei Minori, durante la quale i genitori e i ragazzi stessi potranno essere ascoltati. L’obiettivo è decidere i provvedimenti più adeguati per i minori, con il trasferimento in una comunità che appare come l’opzione più probabile. La stessa misura verrà quasi certamente adottata anche per il quarto bambino, una volta che sarà rintracciato. Questo complesso iter legale non ha solo l’obiettivo di punire eventuali responsabilità dei genitori, ma anche e soprattutto di garantire la protezione e il recupero di bambini che vivono in contesti familiari e sociali di estremo degrado, come evidenziato dalle parole del figlio di Cecilia De Astis: “vittime dell’educazione (non) ricevuta, e come loro anche gli altri bambini che vivono in quelle condizioni, senza adulti di riferimento che trasmettano loro dei valori”.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure