
Il compleanno di Ethel Caterham non è stato solo una festa, ma un evento di portata globale che ha messo in risalto una vita di straordinaria longevità e resilienza. La bisnonna inglese, riconosciuta ufficialmente come la persona più anziana del mondo, ha celebrato questo notevole traguardo ricevendo un’ondata di affetto e auguri da ogni angolo del pianeta.
Questo compleanno segna un capitolo significativo non solo per Ethel e la sua famiglia, ma anche per la storia della longevità umana, offrendo uno spaccato unico su un’esistenza che ha attraversato più di un secolo di trasformazioni storiche e sociali. La sua storia, fatta di esperienze che vanno dal colonialismo britannico alla pandemia di Covid-19, la rende una testimone vivente di epoche passate e un simbolo di speranza per il futuro.
La storia di una vita secolare
La sua nascita è avvenuta in un’epoca in cui la Gran Bretagna era ancora al culmine del suo impero, e sul trono sedeva re Edoardo VII. Ha vissuto la transizione da un mondo pre-guerra, dominato da vecchie monarchie e imperi, a un’epoca moderna caratterizzata da rapidi progressi tecnologici e cambiamenti sociali. La sua infanzia si è svolta in un contesto molto diverso da quello odierno, in un villaggio dell’Hampshire, dove era l’ultima di ben otto fratelli. Questa longevità, ereditata forse da una robusta genetica o semplicemente da un destino benevolo, le ha permesso di superare sfide che avrebbero abbattuto chiunque altro. La sua vita non è stata priva di avventure, testimoniando un’indole curiosa e uno spirito aperto al mondo.
Un compleanno da 116 anni
Nata il 21 agosto 1909, Ethel Caterham ha visto il mondo cambiare in modi che la maggior parte delle persone può solo immaginare, arrivando a celebrare il suo 116° compleanno. A soli 18 anni, ha intrapreso un’esperienza coraggiosa e formativa trasferendosi nell’India coloniale. Lì ha lavorato come au pair, immergendosi in una cultura lontana e in un contesto sociale molto specifico dell’epoca. Questa esperienza ha senza dubbio plasmato il suo carattere, rendendola una persona resiliente e adattabile. Al suo ritorno in Gran Bretagna, il destino l’ha portata a incontrare il suo futuro marito, Norman, a una festa. Il loro matrimonio nel 1933 ha segnato l’inizio di un’altra serie di avventure, che li hanno portati a vivere in luoghi iconici come Hong Kong e Gibilterra. Questi spostamenti riflettono il ruolo del marito, probabilmente legato all’esercito britannico, e offrono uno sguardo su una vita vissuta al di fuori dei confini convenzionali, tra basi militari e contesti multiculturali. Il ritorno in terra inglese ha rappresentato un’ancora di stabilità dopo anni di peregrinazioni, permettendole di costruire una vita più radicata.

La vita di Ethel è un esempio di come la resilienza e una mentalità positiva possano contribuire a una lunga esistenza. A quasi 100 anni, ha smesso di guidare, un’abitudine che per molti è un simbolo di indipendenza e che lei ha mantenuto con tenacia. Ma la sua più grande prova è arrivata con la pandemia di Covid-19, che ha rappresentato un’enorme minaccia per le persone anziane. Nonostante la sua età avanzata, è riuscita a guarire dal virus a quasi 111 anni, dimostrando una forza vitale e una capacità di recupero straordinarie. Quando le è stato chiesto il segreto della sua longevità, la sua risposta è stata tanto semplice quanto profonda: “Non aver litigato con nessuno”. Questa dichiarazione, apparentemente banale, nasconde una filosofia di vita improntata alla tranquillità, alla gestione dei conflitti e, in ultima analisi, alla pace interiore. In un mondo sempre più frenetico e competitivo, il suo approccio offre una prospettiva affascinante sul rapporto tra benessere emotivo e salute fisica. La sua storia, in definitiva, non riguarda solo un record di longevità, ma è un testamento al valore di una vita serena e ricca di esperienze.