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Lutto nel calcio: è morto il glorioso capitano degli Azzurri

Pubblicato: 21/08/2025 22:15

La scomparsa di una figura profondamente legata al mondo dello sport e alle tradizioni cittadine scuote una comunità intera. Quando qualcuno ha saputo incarnare con coerenza i valori del gioco, della cultura e dell’impegno sociale, la sua assenza lascia un vuoto difficilmente colmabile. In questi momenti, ciò che resta sono i ricordi, le parole di chi l’ha conosciuto e la consapevolezza che il suo esempio continuerà a ispirare.

L’ambiente sportivo, scolastico e sociale ha spesso bisogno di punti fermi, di guide capaci di tenere vivi i legami con il passato mentre costruiscono il presente. Quando una di queste figure si spegne, è tutta la città a fermarsi per onorarne la memoria.

Addio ad Alessandro Dei, simbolo del Calcio storico fiorentino

Alessandro Dei, scomparso oggi a Firenze all’età di 70 anni, era molto più di un ex calciante. A lungo capitano e presidente degli Azzurri, squadra storica del Calcio storico fiorentino, ha dedicato la vita all’educazione fisica e al volontariato, lasciando un’impronta indelebile tra i suoi studenti, amici e colleghi. A portarlo via è stata una malattia contro cui lottava da tempo.

A ricordarlo con affetto è il figlio Lorenzo, che sui social ha condiviso un messaggio carico di emozione: “Ci lascia un grande azzurro, un vero fiorentino”. I funerali si terranno in Santa Croce, con le onorificenze che spettano a una figura tanto amata.

Il presidente del Calcio storico, Michele Pierguidi, lo ha definito “un professore splendido, innamorato delle tradizioni popolari”, capace di trasmettere la passione per il gioco anche nelle scuole. “Ha fatto innamorare tanti giovani di questa bellissima tradizione”, ha detto.

Maurizio Matta, oggi alla guida degli Azzurri, ha ricordato quanto fosse importante la sua presenza anche dopo il campo: “Un archivio vivente, un uomo generoso, vicepresidente prezioso”.

A tracciarne un ritratto commosso è anche Franco Prosperi, rivale sportivo ma amico d’infanzia: “Era una pietra miliare. Si è spento con dignità, dopo aver salutato i suoi figli”. L’ultima uscita, solo pochi giorni fa, è stata al mare. L’Assedio del 17 febbraio sarà dedicato a lui.

Un addio che pesa come un’eredità, quella di chi ha vissuto ogni istante con passione e rispetto per la sua comunità.

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