
Un normale pomeriggio d’estate si è trasformato in tragedia quando un momento di quotidianità si è interrotto bruscamente in mezzo alla strada. La vicenda ha suscitato sconcerto e dolore tra i presenti e nella comunità locale, dove da tempo si discute sulla sicurezza pedonale nelle aree residenziali. L’episodio ha evidenziato ancora una volta quanto sia fragile la linea tra routine e dramma, soprattutto quando coinvolge bambini.
Il fatto ha avuto luogo in un contesto urbano apparentemente tranquillo, dove la presenza di famiglie e attività commerciali rende abituale la circolazione pedonale. Quel giorno, però, un attraversamento sulle strisce si è rivelato fatale per un piccolo, ora ricoverato in condizioni disperate.

Travolti mentre attraversavano: il bambino è gravissimo
Nel pomeriggio di mercoledì 20 agosto, in via Noalese a Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, un bambino di sei anni è stato investito da un’auto mentre attraversava la strada insieme alla madre. Entrambi si trovavano sulle strisce pedonali, in prossimità di un incrocio, quando sono stati colpiti da una Fiat Panda guidata da un ragazzo di 25 anni, che si è subito fermato a prestare soccorso.
Secondo le prime ricostruzioni, il bambino si trovava su una bicicletta, che veniva trainata a mano dalla madre, una donna di 36 anni. I due stavano rientrando dalla spesa, un’abitudine che si era ormai fatta parte della loro nuova quotidianità. La donna e il piccolo, infatti, sono cittadini ucraini, ospiti della parrocchia di Murelle dopo essere fuggiti dal conflitto nel loro Paese. Erano arrivati in Italia il 27 luglio insieme a un parente stretto.
Condizioni critiche per il piccolo
A seguito dell’impatto, la madre ha riportato solo lievi ferite, con ematomi diffusi, ma non è in pericolo di vita. Ben diversa, invece, la situazione per il bambino: colpito violentemente, ha riportato traumi gravissimi alla testa e alla colonna vertebrale. È stato trasferito d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale di Padova, dove si trova attualmente ricoverato in terapia intensiva e in condizioni critiche.
Le indagini sono in corso per accertare l’esatta dinamica, ma le prime informazioni suggeriscono che non ci sia stata alcuna volontarietà nel gesto. L’automobilista è sotto choc, ma ha collaborato fin da subito con le autorità, che ora stanno valutando eventuali responsabilità legate alla velocità o alla visibilità in quel tratto stradale.