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“Al Quirinale al posto di Mattarella”: l’ex premier sgancia la bomba

Pubblicato: 22/08/2025 17:24

A 94 anni, Lamberto Dini resta una vera leggenda della Seconda Repubblica: ex presidente del Consiglio, ministro del Tesoro, ministro degli Esteri e per quindici anni al vertice della Banca d’Italia. Dini è ancora oggi una voce autorevole, con una carriera che lo ha portato a dialogare con leader da ogni parte del mondo, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per Fidel Castro.

In una recente intervista, Dini ha ripercorso i temi caldi della politica italiana e internazionale. Ma la vera notizia arriva quando si parla del futuro del Quirinale: chi potrebbe prendere il posto di Sergio Mattarella?

Uno sguardo attuale tra politica ed economia

L’ex premier si è soffermato sul conflitto in Ucraina, sottolineando come la fine della guerra non arriverà con un trattato di pace, ma solo con un armistizio favorito da Donald Trump. «È imprevedibile – ha detto – ma in questa occasione mi fido: senza il suo intervento non ci sarebbe stato alcun contatto tra Zelensky e Putin».

Dini ha poi commentato la posizione europea, definendo “esagerati” i timori su una possibile estensione del conflitto alla NATO: «La Russia non ha alcun interesse ad attaccare un Paese dell’Alleanza».

Dini promuove Meloni: prudenza e scelte giuste

Riguardo all’attuale governo italiano, Dini riconosce una gestione prudente dell’economia e un buon controllo dei conti pubblici. Sul ruolo di Giorgia Meloni non ha dubbi: «Ha fatto la scelta giusta collocando l’Italia nell’Europa e nella Nato, e costruendo ottimi rapporti con gli Stati Uniti».

Il discorso si sposta poi sul Medio Oriente, con critiche decise al leader israeliano Benjamin Netanyahu: «Vuole realizzare il progetto del Grande Israele a discapito della possibilità di uno Stato palestinese. Gli insediamenti in Cisgiordania sono illegali – ha detto – e stanno dividendo il territorio in due».

Sguardo su Gaza e nuovi orizzonti

Sulla questione Gaza, Dini è ancora più diretto: «Vuole impadronirsi della Striscia, senza curarsi del destino dei palestinesi. Gli ostaggi? Da oggi possiamo considerarli tutti morti».

L’ex premier ha anche elogiato il governo per aver favorito la creazione di oltre un milione di posti di lavoro, pur riconoscendo la fragilità strutturale italiana: «I salari sono bassi perché la produttività è bassa. Mancano grandi imprese tecnologiche capaci di trainare la crescita».

Meloni al Quirinale? Ecco la risposta di Dini

Ma il vero colpo di scena arriva quando si parla di futuro al Quirinale. Alla domanda su chi vedrebbe bene come prossimo Presidente della Repubblica, Dini non esita: «Sarebbe la soluzione migliore come prossimo Presidente della Repubblica».

Un endorsement che pesa, considerando l’esperienza di Dini tra le stanze del potere. La sua opinione apre un dibattito destinato a far discutere nel panorama politico italiano.

I ricordi e il rapporto con la politica internazionale

Riflettendo sul proprio passato, Dini ricorda l’offerta di Gianni Letta e Silvio Berlusconi nel 1994: «Accettare di fare il ministro del Tesoro fu una decisione difficile ma stimolante». Smentisce poi qualsiasi rottura con Berlusconi nel 1995: «Non ci fu una rottura, fu una scelta condivisa per evitare elezioni anticipate».

Il legame con Bill e Hillary Clinton è uno dei ricordi più vivi: «Con Hillary ho avuto una relazione umana e intellettuale straordinaria. Intelligentissima».

Il Vaticano secondo Dini: nuove sfide per il papa

Dini guarda anche al futuro della Chiesa, definendo il nuovo pontefice «una bella figura». Tuttavia, sottolinea la necessità di ricostruire la fiducia della Curia, messa in discussione da alcune decisioni di papa Francesco.

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