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Terrore in Costa Blanca: chiuse le spiagge per il misterioso Drago Blu

Pubblicato: 22/08/2025 19:44

L’allarme scattato lungo la rinomata Costa Blanca, nella provincia spagnola di Alicante, ha riportato l’attenzione su una creatura marina tanto affascinante quanto potenzialmente pericolosa: il Glaucus atlanticus, comunemente noto come “drago blu”. L’avvistamento di due esemplari di questo mollusco pelagico ha indotto le autorità di Guardamar del Segura a disporre la chiusura temporanea delle spiagge al fine di salvaguardare la sicurezza dei bagnanti.

La decisione, sebbene temporanea, sottolinea l’importanza della prudenza di fronte a specie insolite, specialmente in un contesto turistico affollato. Questo evento non è isolato. Già nella prima settimana di agosto, in Francia e nei Paesi Baschi, diverse spiagge erano state chiuse a causa dell’avvistamento di caravelle portoghesi.

Le caratteristiche del Glaucus atlanticus

Il Glaucus atlanticus è un piccolo mollusco pelagico che si distingue per il suo aspetto singolare e i suoi colori vivaci. Lungo appena 2-3 centimetri, presenta una colorazione blu-metallizzata con striature scure che lo rendono quasi una creatura di fantasia. Le sue appendici laterali, simili a “ali” o “dita”, gli conferiscono un aspetto etereo e contribuiscono alla sua capacità di galleggiare. Per mimetizzarsi e cacciare, il “drago blu” ha un’abitudine unica: galleggia sulla superficie del mare a pancia in su, con il ventre scuro rivolto verso il basso e il dorso blu rivolto verso l’alto, confondendosi rispettivamente con il fondale marino e con l’azzurro del cielo e dell’acqua. Questo stratagemma lo rende difficile da individuare sia per i predatori che per le prede.

La principale ragione della pericolosità del “drago blu” risiede nel suo insolito metodo di difesa e caccia. Sebbene non produca veleno autonomamente, questo mollusco è un predatore specializzato in animali velenosi, come la temibile caravella portoghese. Una volta catturata la preda, il Glaucus atlanticus ha la straordinaria capacità di immagazzinare i nematocisti, ovvero le cellule urticanti contenute nei tentacoli della caravella, senza subirne gli effetti. I nematocisti restano nelle appendici del mollusco. Il contatto con il “drago blu” può quindi innescare il rilascio di queste sostanze urticanti, causando una puntura estremamente dolorosa per l’uomo.

Cosa fare in caso di puntura

L’incontro con il Glaucus atlanticus nel Mar Mediterraneo è considerato un evento raro, dato che il suo habitat naturale si trova principalmente nell’Oceano Atlantico. Tuttavia, la sua presenza in acque solitamente non frequentate da questa specie richiede una conoscenza delle misure precauzionali da adottare. Una puntura del “drago blu” può provocare sintomi spiacevoli e dolorosi, tra cui nausea, vomito, dolori cutanei intensi e reazioni allergiche di diversa gravità. In caso di contatto accidentale, è cruciale sciacquare immediatamente la zona interessata con acqua di mare e non con acqua dolce, che potrebbe peggiorare il dolore. Successivamente, è fondamentale recarsi senza indugio al centro di primo soccorso più vicino per ricevere assistenza medica professionale. Sebbene il rischio di conseguenze fatali sia limitato ai casi più rari ed estremi, è vitale non sottovalutare la situazione. L’azione preventiva più efficace resta, in ogni caso, l’evitare di toccare o maneggiare l’animale. Il “drago blu”, infatti, rilascia il veleno solo quando si sente minacciato.

Gestione dell’allerta e riapertura delle spiagge

La risposta delle autorità locali di Guardamar del Segura è stata rapida e decisa. Mercoledì 20 agosto, il sindaco José Luis Sáez ha comunicato la chiusura delle spiagge in cui erano stati avvistati i due esemplari, vietando il bagno e invitando i cittadini e i turisti a segnalare tempestivamente qualsiasi ulteriore avvistamento. Per garantire la massima sicurezza, la polizia locale ha intensificato la vigilanza, con il supporto di bagnini e servizi municipali che hanno monitorato costantemente la linea di costa. L’allerta, inizialmente classificata come “rossa”, è stata ridimensionata a “gialla” il giorno successivo, giovedì 21 agosto, dopo che i controlli non hanno rivelato la presenza di altri esemplari. Questo approccio ha permesso di gestire l’emergenza in modo efficace, bilanciando la sicurezza pubblica con la necessità di limitare il disagio per i turisti e gli abitanti del luogo.

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