
Nel panorama sportivo italiano, la figura di Jannik Sinner si è affermata non solo per i suoi straordinari successi sul campo da tennis, ma anche per una personalità che, pur mantenendo una grande riservatezza, svela interessi e aspirazioni che vanno oltre la racchetta.
Mentre si prepara a difendere il suo titolo agli US Open 2025, un torneo che rappresenta l’apice della stagione e la chiusura di un ciclo glorioso, il tennista altoatesino ha offerto uno sguardo inedito sul suo futuro, rivelando una passione profonda che potrebbe un giorno diventare la sua seconda carriera: l’automobilismo.
La passione per i motori: un sogno nel cassetto
L’annuncio di Sinner, fatto ai microfoni di SuperTennis, non è stato un semplice commento estemporaneo, ma la riflessione di un atleta che, nonostante la giovane età e il culmine della sua carriera, non smette di guardare avanti. Le sue parole, “Ne stavo giusto parlando qualche tempo fa con il team. Mi chiedevo ‘chissà cosa farò quando smetterò di giocare'”, rivelano un approccio maturo e lungimirante. Il desiderio di cimentarsi in competizioni automobilistiche, in particolare nelle gare GT3, non è un capriccio, ma l’espressione di un interesse che affonda le radici nella sua vita personale e familiare. Questa passione per i motori è un filo conduttore che lo lega anche al fratello Marc, rafforzando un legame che va oltre l’ambito sportivo.
Il rapporto tra Sinner e il mondo dei motori non si limita a un sogno lontano. Si manifesta in legami concreti e amicizie importanti. La sua ammirazione per Charles Leclerc, il pilota monegasco della Ferrari, è un esempio lampante di questa affinità. A Cincinnati, nonostante l’esito sfortunato del torneo, Sinner aveva già manifestato il suo rispetto per Leclerc, definendolo il suo sportivo preferito del momento. Questa ammirazione si è tradotta in una vera amicizia, testimoniata dalla presenza di Sinner nel box della Rossa durante il Gran Premio di Abu Dhabi del 2024 e dalla sua visita a Maranello. Questi episodi non sono solo occasioni di svago, ma momenti in cui si consolida una connessione tra due mondi apparentemente distanti: il tennis e la Formula 1, entrambi caratterizzati da altissima performance, strategia e una ricerca ossessiva della perfezione.

Le prospettive future: tra tennis e asfalto
Le dichiarazioni di Sinner chiariscono che il ritiro dal tennis è, per ora, un’idea molto lontana nel tempo. “Tra quindici anni o magari di più potremo parlare di queste cose” ha affermato, sottolineando come la sua concentrazione sia ora totalmente rivolta al presente e alle sfide che lo attendono. Tuttavia, questa rivelazione offre una prospettiva affascinante sul dopo-carriera di un campione. L’idea di vederlo passare dalla velocità dei suoi colpi sul campo alla velocità delle auto da corsa apre scenari intriganti. Il percorso di transizione da uno sport all’altro non è una novità nel mondo dello sport, ma nel caso di Sinner, la sua meticolosità e la sua dedizione potrebbero renderlo un protagonista anche nell’automobilismo. Il tennis ha forgiato in lui una disciplina ferrea e una resilienza straordinaria, qualità che sono fondamentali anche nel mondo delle gare. Il suo sogno, un giorno, di “guidare automobili e gareggiare magari nei GT3” non è solo un’aspirazione, ma la naturale evoluzione di un carattere che ama la sfida, la velocità e l’adrenalina.