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Neonato schiacciato dalla mamma dopo il parto, la decisione sull’ospedale

Pubblicato: 23/08/2025 07:35

Un neonato sano, nato senza complicazioni, nelle prime ore di vita ha visto trasformarsi il suo futuro in un incubo irreversibile. Bastarono pochi minuti di mancato monitoraggio, in una stanza d’ospedale dove la madre, stanca e inesperta, cercava di allattare per la prima volta. L’assenza di assistenza immediata, di istruzioni precise, di un controllo costante, si tradusse in un dramma che ha segnato per sempre lui e la sua famiglia.

Il tribunale ha ricostruito ogni dettaglio, dalla gravidanza fino a quei momenti concitati in cui la donna invocava aiuto, senza che il personale intervenisse in tempo. Oggi, a distanza di anni, è arrivata una sentenza che non cancella il dolore, ma stabilisce responsabilità e un risarcimento milionario che fotografa la gravità dei danni subiti.

Ospedale condannato a liquidare un risarcimento

L’Asst Pavia dovrà liquidare 1.091.218 euro al bambino per i danni permanenti, 100mila euro a ciascuno dei genitori, 25mila euro al fratello minore nato successivamente e 35mila euro a ciascuno dei quattro nonni. Sul neonato schiacciato dalla madre dopo il parto all’ospedale di Vigevano c’è quindi una sentenza di condanna in sede civile.

Secondo il tribunale, a mancare furono sia il monitoraggio che le corrette informazioni date alla madre sulle posizioni da assumere in caso di allattamento. Per questo motivo, la struttura sanitaria è stata ritenuta responsabile al 50% dell’accaduto.

Cosa accadde nel 2018

I fatti risalgono al 2018. Dopo un parto indotto, il piccolo era nato sano e con parametri ottimali. Ma già pochi minuti dopo, messo sul petto della madre, smise di succhiare e di reagire. La donna, stremata e inesperta, rimase distesa sul fianco senza che nessuno le avesse spiegato i rischi. Quando i sanitari arrivarono, dopo le richieste di aiuto, era troppo tardi: alle 22.05 il neonato era già in arresto cardiaco.

Trasferito d’urgenza al Policlinico San Matteo di Pavia, riuscì a sopravvivere ma riportando danni gravissimi: encefalopatia ipossico-ischemica, paralisi cerebrale infantile, assenza di deglutizione, crisi epilettiche continue.

La famiglia, assistita dall’avvocata Carmela De Lucia, aveva chiesto un risarcimento di tre milioni di euro. L’Asst Pavia, rappresentata dall’avvocato Paolo Salvini, potrà appellare la sentenza, che per ora resta di primo grado. Una vicenda che ripropone con forza il tema della sicurezza nei reparti di maternità e della responsabilità delle strutture sanitarie.

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