
La vita di un Papa, spesso percepita come rigidamente formale e lontana dalla quotidianità, si rivela in una luce completamente diversa attraverso le parole di chi gli è più vicino. Leone XIV, il cui nome secolare è Robert Francis Prevost, non è solo il Capo della Chiesa Cattolica, ma anche un fratello, un amico, e un appassionato di giochi online e di piaceri semplici.
La sua elezione al soglio pontificio ha trasformato la sua esistenza e, di riflesso, quella dei suoi familiari, in particolare del fratello John Prevost, che in una recente intervista alla NBC di Chicago ha offerto uno spaccato intimo e rivelatore dei primi cento giorni di pontificato. Questo racconto, ricco di aneddoti, svela la persona dietro il titolo e illumina il legame indissolubile che unisce i due fratelli, un legame che resiste alla distanza e all’immensa responsabilità del ruolo.
Un legame fraterno tra Vaticano e Chicago
Il rapporto tra John e il Pontefice si manifesta quotidianamente, e non solo attraverso conversazioni formali. Ogni giorno, i due fratelli si sentono al telefono, un appuntamento fisso che mantiene viva la loro vicinanza nonostante le migliaia di chilometri che li separano. Le loro chiamate non sono dedicate a questioni teologiche o politiche, ma a scambi giocosi e profondamente umani. La loro passione comune per i giochi di parole online, come Wordle e Words With Friends, scandisce le loro giornate e offre un terreno di confronto leggero e divertente. John, con un tocco di umorismo, ha rivelato come a volte la conversazione inizi con la scherzosa domanda: “È Sua Santità?”, a cui il Papa risponde con la stessa benevolenza che riserva ai fedeli: “Sì, figliolo, come posso aiutarti?”. Questo scambio iniziale sottolinea la spontaneità del loro legame, un’intimità che non è stata minimamente scalfita dall’enorme gravità del ruolo ricoperto da Robert.

La doppia anima del Pontefice: leggerezza e responsabilità
Nonostante il ruolo e l’evidente agio che il Papa dimostra in pubblico, come ha notato il fratello (“sembra perfettamente a suo agio”), John ha tenuto a precisare che la sua serietà e il peso della responsabilità sono immensi. Sebbene Leone XIV possa apparire di buon umore e rilassato, il fratello sottolinea che “sta prendendo la cosa molto seriamente” e che la carica papale rappresenta “un peso notevole sulle sue spalle”. Questa osservazione rivela la doppia natura dell’uomo: da un lato, un individuo che sa mantenere un contegno rilassato e accessibile; dall’altro, un leader spirituale che porta il fardello delle preghiere e delle speranze del mondo intero. Il contrasto tra la sua apparente serenità e la profonda serietà con cui affronta la sua missione è un aspetto cruciale della sua personalità, un tratto che solo chi lo conosce intimamente può cogliere.
L’intervista ha offerto anche una panoramica affascinante sulle preferenze personali di Leone XIV, svelando un lato sorprendentemente ordinario e umano. Tra le sue passioni, la più inattesa è forse l’amore per la guida, una consuetudine che la sua nuova vita ha inevitabilmente interrotto, creando un certo dispiacere. John racconta che Robert è sempre stato il guidatore della famiglia e che l’esperienza di stare al volante rappresentava per lui un momento di totale relax. Un’altra curiosità riguarda il suo debole per le caramelle Peeps e per una particolare pizza al salame piccante di una pizzeria di Chicago, una prelibatezza che, pur sconsigliata dalle guardie del corpo, il Papa ha mangiato per intero. Questo aneddoto non solo mostra il suo carattere deciso, ma anche il suo attaccamento alle radici. La passione per il cinema e la lettura si concentra su film a lieto fine e romanzi legal thriller, scelte che rispecchiano una predilezione per trame rassicuranti e intellettualmente stimolanti.
L’impatto dell’elezione sulla vita dei familiari
L’elezione di un Papa non cambia solo la vita del diretto interessato, ma anche quella dei suoi familiari. John Prevost, il fratello di mezzo della famiglia, ha visto la sua quotidianità stravolta dalla crescente notorietà. Ora si sente costretto a comportarsi “un po’ meglio” e risponde al telefono solo se riconosce il numero. La sua nuova vita è costellata di incontri con persone che lo riconoscono per strada, desiderose di affidargli messaggi, preghiere o richieste di miracoli per i propri cari. Questa nuova realtà, sebbene a volte gravosa, testimonia il profondo desiderio dei fedeli di sentirsi vicini al loro leader spirituale, un legame che ora si estende anche a chi gli è più caro.
Il legame tra i tre fratelli Prevost (Louis, John e Robert) è caratterizzato da un umorismo affettuoso e da una storia comune radicata in un’infanzia tipicamente americana. John scherza sul fatto che, essendo il fratello di mezzo, è quello che “viene su bene”, mentre il primogenito è l’esperimento e il più piccolo viene viziato. La loro infanzia, fatta di biciclette e partite a baseball, è raccontata con nostalgia. Un aneddoto che sottolinea ancora una volta l’umorismo dei due fratelli è la promessa del Papa di presenziare al funerale di John: “Forse dovranno tenere il corpo nel ghiaccio per un po’”, avrebbe risposto il Pontefice, con un tocco di humor nero, ma confermando la sua ferma intenzione di essere lì per il fratello, non importa quanto tempo ci voglia. Questo scambio, scherzoso ma allo stesso tempo profondo, rivela la solidità di un legame che trascende anche le più grandi responsabilità e le distanze.