
Si erano sentite urla, quelle che lasciano presagire un dramma imminente. Poi, all’improvviso, il silenzio. Le stanze di una casa qualunque, fino a poche ore prima intrise di vita quotidiana, si sono trasformate nel teatro di una violenza inimmaginabile. Nessuno avrebbe potuto prevedere che quella lite, come forse ce n’erano state altre, sarebbe degenerata fino a spegnere una vita.
Quando i familiari hanno provato invano a mettersi in contatto con la coppia, l’ansia si è trasformata in paura. È stato allora che hanno deciso di chiedere aiuto, temendo che qualcosa di grave fosse accaduto. Purtroppo, i loro sospetti si sono rivelati fondati.

Strangolata e uccisa al culmine di un violento litigio dal compagno. Il cadavere di Assunta, detta Tina, una 47enne, è stato trovato dai carabinieri questa mattina, 23 agosto, a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno, riverso sul pavimento della propria abitazione.
Sono stati i parenti del compagno della donna a rivolgersi ai carabinieri. Non riuscivano a mettersi in contatto con la coppia e così si sono rivolti ai militari.
L’uomo, dopo averla uccisa, si è dato alla fuga ed è attivamente ricercato dagli investigatori che stanno svolgendo le indagini, coordinate dalla procura di Salerno.
«Se fosse femminicidio – spiega all’ANSA il sindaco Martino D’Onofrio, presente sul posto – condanniamo questo gesto brutale. Ovviamente ci stringiamo intorno alla famiglia di Tina. La conoscevano tutti con il nome di Tina, la signora Assunta, mamma di tre figli di cui uno di 24 anni, avuti da una precedente relazione». «Non ci sono mai giunte – continua il primo cittadino – segnalazioni da parte della coppia. Siamo frastornati da quanto accaduto».