
Un’esplosione nella notte ha fatto scattare l’allarme in una delle infrastrutture più delicate della Russia. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, un drone ucraino è stato intercettato dalle difese aeree russe ma il dispositivo si è schiantato contro la centrale nucleare di Kursk, nell’ovest del Paese, provocando un incendio.
Le fiamme, divampate dopo l’impatto, sono state domate dai vigili del fuoco in poche ore. Nel comunicato diffuso su Telegram, la direzione dell’impianto ha precisato che non ci sono state vittime né feriti, ma che la capacità operativa della centrale è stata ridotta.
Le autorità hanno anche rassicurato sulla sicurezza radiologica: “Il livello di radioattività nel sito della centrale e nell’area circostante non è cambiato e corrisponde ai valori naturali”, si legge nella nota.
L’attacco, che segue settimane di raid con droni tra Russia e Ucraina, solleva nuove preoccupazioni sulla vulnerabilità delle centrali nucleari in zone di guerra. La centrale di Kursk, tra le più importanti del Paese, fornisce energia a un’ampia parte della Russia occidentale, e il suo coinvolgimento in un episodio bellico rappresenta un rischio sensibile anche per la comunità internazionale.