
Il mondo della televisione italiana ha spesso mostrato il suo volto più duro, fatto di decisioni improvvise, cambi di palinsesto e figure professionali che da un giorno all’altro si ritrovano senza più lo spazio che avevano costruito con anni di lavoro. A volte non si tratta di mancanza di talento o di calo di popolarità, ma di dinamiche interne difficili da comprendere per il pubblico, che resta sorpreso e dispiaciuto.
Dietro ogni volto noto del piccolo schermo ci sono storie di sacrificio, battaglie professionali e anche rinunce personali. Non sempre, però, il percorso è lineare: c’è chi viene messo da parte nonostante il successo, chi sceglie di restare in silenzio e chi, invece, decide di raccontare come sono andate davvero le cose.
L’allontanamento dalla Rai

È il caso di Licia Colò, storica conduttrice di Alle falde del Kilimangiaro, che in un’intervista a L’Arena ha chiarito di non aver lasciato volontariamente la Rai. «In realtà mi hanno fatta fuori, come si dice in gergo. Però non sono stata zitta. Sarebbe stato più semplice aspettare, come mi consigliavano molti, perché i direttori vanno e vengono. Ma io non ho avuto pazienza e l’ho pagata».
Nonostante quell’amarezza, la conduttrice ha sottolineato di non potersi lamentare del prosieguo della sua carriera: «Soprattutto a La7, dove vanno in onda le repliche di Eden. Mi sento un po’ come la ‘signora in giallo’, che ha sempre un pubblico fedele».

Nel corso della sua attività televisiva, Licia Colò ricorda con gratitudine due figure decisive: Maurizio Costanzo, che le diede spazio a Buona Domenica e preziosi consigli, e Piero Angela, modello di divulgazione scientifica e culturale. Eppure, al di là dei riconoscimenti professionali, spesso la sua vita privata ha attirato più attenzione del lavoro.
Molti ricordano ancora la sua lunga relazione con il tennista Nicola Pietrangeli, molto più grande di lei. «Tra me e Nicola c’erano trent’anni di differenza e allora fece scalpore», racconta la conduttrice, che però conserva un ricordo affettuoso di quegli anni: «Lui era un bell’uomo, ma non era solo questo. Ci volevamo bene e abbiamo vissuto sette anni stupendi».
Lo sfogo contro i pregiudizi

Colò ha denunciato anche i pregiudizi che continuano a colpire le donne, soprattutto nella vita privata. Non mancarono, infatti, critiche quando sposò un uomo undici anni più giovane di lei. «Un uomo nella sua vita può fare quello che vuole, una donna no. Sono sempre pronti a giudicarla: non va bene questo e non va bene quello», spiega.
Il suo messaggio finale è un invito alla libertà affettiva e al rispetto delle scelte personali: «Non vorrei dire una banalità, ma l’amore non ha età. Si incontra una persona, si trovano affinità e rispetto e si percorre un pezzo di strada insieme. Perché ci devono essere paletti?».