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“Solo adesso posso dirlo”. Ambra shock, dopo tanti anni rompe il silenzio così

Pubblicato: 25/08/2025 22:55

Ambra Angiolini torna a parlare del suo passato a “Non è la Rai”, svelando aspetti inediti e difficili di un’esperienza che ha segnato la sua carriera e la sua vita personale. In una lunga intervista ripresa da Sky Tg24, l’attrice e conduttrice ripercorre i giorni trascorsi nello storico programma ideato da Gianni Boncompagni, diventato negli anni Novanta un vero fenomeno di costume. Dietro la leggerezza apparente di canzoni e sorrisi, si celavano però regole rigide e una pressione costante, che oggi Ambra definisce «al limite del ridicolo e del pericoloso».

Pressioni e sacrifici dietro le quinte

Ricordando quegli anni, la Angiolini ha raccontato episodi che fanno riflettere sul contesto lavorativo vissuto da lei e dalle altre ragazze. «Se una mia compagna sveniva, veniva portata via, qualcuna veniva trascinata, ma bisognava continuare a ballare», ha spiegato. Lo spettacolo doveva andare avanti a ogni costo, anche quando le protagoniste erano solo adolescenti e accusavano forti malesseri fisici, come i «dolori mestruali pazzeschi» citati da Ambra stessa.

Regole non scritte e ossessione del pubblico

Il rischio di essere sostituite era costante: la televisione degli anni Novanta non ammetteva debolezze e cercava la perfezione assoluta, una visione oggi considerata ancora più inquietante pensando all’età delle ragazze coinvolte. Intorno alle protagoniste si sviluppò anche una vera e propria ossessione da parte del pubblico: fan che desideravano sposarle, che dichiaravano di non poter vivere senza vederle in tv ogni giorno, spesso difficili da contenere.

Strumentalizzazioni e riconoscenza

Ma non erano solo le pressioni artistiche a influenzare la vita delle giovani ragazze. Ambra ricorda come lo show venisse talvolta usato anche per fini politici, con messaggi in favore dell’editore trasmessi attraverso un format pensato per l’intrattenimento. Una contraddizione che l’attrice oggi racconta con lucidità, senza però rinnegare del tutto quell’esperienza. Resta infatti il sentimento di gratitudine verso Gianni Boncompagni, che l’ha aiutata a crescere e a formarsi, anche obbligandola a leggere libri importanti per la sua formazione personale.

Il valore del lavoro nella vita di Ambra

«Il lavoro mi ha salvato», ha confessato la Angiolini, ricordando anche i momenti difficili segnati dalla bulimia. Oggi, dopo aver trovato un nuovo equilibrio tra cinema, teatro e radio, Ambra sceglie di non rivedere i film in cui recita, per non cadere nell’autocompiacimento. Una decisione che testimonia la sua determinazione a vivere il mestiere in modo autentico, senza lasciarsi condizionare dall’immagine riflessa sullo schermo.

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Ultimo Aggiornamento: 25/08/2025 22:56

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