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Impara tecniche di sopravvivenza su internet e porta la figlia 13enne a vivere nei boschi: è tragedia

Pubblicato: 25/08/2025 12:06

Nel cuore di un cambiamento radicale, a volte le convinzioni più profonde possono spingere alcune persone a prendere decisioni estreme, soprattutto quando alimentate da paure crescenti e diffidenze verso la società moderna. È in questo contesto che si inserisce una vicenda dai contorni drammatici, nata dal desiderio di fuggire dal mondo e da un sistema percepito come minaccioso, ma che si è trasformata in una tragedia umana.

Un’esperienza estrema, dettata dalla ricerca di libertà assoluta, può sfuggire al controllo quando le condizioni reali superano ogni aspettativa. Ed è proprio ciò che è accaduto in un remoto angolo degli Stati Uniti, dove un gesto motivato da timori profondi si è concluso nel peggiore dei modi.

Colorado, la fuga nei boschi e la tragedia

Nel luglio del 2023, i corpi senza vita di Rebecca Vance, della sorella Christine e del figlio tredicenne della prima sono stati trovati in una zona isolata tra le montagne del Colorado. A distanza di quasi un anno dalla loro scomparsa, le autorità hanno potuto ricostruire la dinamica che ha portato alla loro morte, avvenuta per malnutrizione e freddo durante l’inverno.

Rebecca, segnata dalla pandemia e dalla crescente diffidenza verso il mondo esterno, aveva maturato convinzioni cospirazioniste sempre più forti. In uno dei suoi messaggi scriveva: “Ci sono complotti folli per portarci via l’anima e l’umanità”, esprimendo il timore di una società che voleva fondere “l’uomo con la macchina”. A causa di queste idee, aveva lasciato il lavoro e ritirato il figlio dalla scuola, iniziando a educarlo da sola.

Insieme alla sorella Christine, nell’agosto 2022 ha deciso di abbandonare la vita urbana e stabilirsi in mezzo alla natura, coinvolgendo anche il figlio. Avevano guardato video di sopravvivenza su YouTube e raccolto semi, nella speranza di vivere grazie all’autosufficienza. Ma il freddo, l’assenza di cibo e la mancanza di un rifugio adeguato hanno rapidamente messo in crisi il loro progetto.

Quando le risorse sono finite, il trio ha affrontato fame, malattie e gelo senza vie d’uscita. I loro resti sono stati scoperti undici mesi dopo, a poca distanza dalla tenda dove avevano tentato di costruire una nuova vita. Una tragedia che ha lasciato sgomento anche il padre del ragazzo, che ha voluto raccontare la storia per non dimenticare.

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