
Quando la fiducia viene tradita in contesti pensati per far crescere e divertire i più giovani, l’impatto sulla collettività è profondo. Le attività sportive e ricreative, soprattutto se rivolte ai bambini, devono garantire un ambiente protetto e sicuro, dove ogni presenza adulta sia accuratamente selezionata e controllata. Eppure, non sempre questo accade, e i segnali d’allarme emergono solo dopo che il danno è stato fatto.
Un procedimento lungo e complesso può, tuttavia, portare alla giustizia. Ed è ciò che è accaduto in un caso che ha richiesto indagini approfondite, raccolta di testimonianze e determinazione nel perseguire la verità, anche a distanza di anni dai fatti.
Arrestato a Riccione dopo la condanna definitiva
Nella giornata di sabato 23 agosto, la Squadra mobile della Questura di Rimini ha dato esecuzione a un ordine di carcerazione nei confronti di un cittadino sammarinese di 27 anni, già condannato in via definitiva a 4 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata e continuata. Le vittime sono quattro bambini di età compresa tra i dieci e gli undici anni.

I fatti risalgono all’estate del 2021, durante un Football Camp organizzato a Carpegna, in provincia di Pesaro-Urbino. Il 27enne, presente come animatore, avrebbe approfittato del proprio ruolo per compiere abusi, eludendo la sorveglianza e la fiducia dei genitori. A raccogliere le prove e condurre l’inchiesta fu inizialmente la Squadra mobile di Ancona.
Determinante per l’arresto è stato il comportamento dell’uomo sui social network: alcune pubblicazioni recenti ne hanno rivelato la presenza nel riminese, facilitando l’individuazione. È stato infatti bloccato a Riccione, mentre assisteva a un incontro calcistico giovanile. Non ha opposto resistenza ed è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Rimini.
Misure restrittive dopo la pena
Alla reclusione si aggiungono misure di sicurezza post-pena: interdizione perpetua da qualsiasi incarico scolastico o educativo, divieto di frequentare luoghi con minori, esclusione da impieghi con contatto diretto con bambini e obbligo di notifica dei propri spostamenti alla polizia per almeno un anno.
L’intervento della giustizia e l’arresto del 27enne rappresentano un segnale chiaro sull’importanza di vigilare con attenzione in tutti gli spazi frequentati dai più piccoli, assicurando che nessuna leggerezza possa mai mettere a rischio la loro sicurezza.