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Raid israeliano su un ospedale a Gaza: 19 morti tra cui 4 giornalisti. La situazione precipita

Pubblicato: 25/08/2025 13:45

Un nuovo raid dell’Esercito israeliano ha colpito l’ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 19 persone. Tra le vittime ci sono anche quattro giornalisti, compreso un cameraman a contratto dell’agenzia Reuters e un reporter dell’emittente statunitense Nbc.

Secondo le autorità locali, l’attacco – condotto con un drone – ha provocato anche decine di feriti e la morte di un membro delle squadre di soccorso. Dopo una prima esplosione, che ha causato la morte di Hossam al-Masri, cameraman della Reuters, un secondo raid avrebbe colpito nuovamente l’edificio, uccidendo gli altri giornalisti presenti insieme a numerosi civili.

Indagini annunciate da Israele

In una nota diffusa sui propri canali ufficiali, l’Idf ha confermato di aver effettuato l’operazione nei pressi dell’ospedale Nasser e ha annunciato l’apertura di un’indagine preliminare. «L’Idf si rammarica per eventuali danni causati a persone non coinvolte e non prende di mira i giornalisti in quanto tali – si legge nel comunicato –. Le nostre truppe agiscono per mitigare il più possibile i rischi per i civili, garantendo al contempo la sicurezza dei militari».

La Reuters ha ricostruito le circostanze della morte del suo collaboratore, sottolineando che la diretta video trasmessa dall’ospedale si è interrotta bruscamente proprio al momento del primo attacco, segno che al-Masri stava filmando l’area colpita.

Tajani: garantire la sicurezza dei giornalisti

La notizia della morte dei quattro reporter ha sollevato forte preoccupazione internazionale. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando la vicenda, ha ribadito la necessità di tutelare chi lavora sul campo. «La nostra posizione sulla libertà di stampa non cambia – ha dichiarato –. È giusto che i giornalisti possano compiere il loro lavoro anche nella Striscia di Gaza, garantendo la loro incolumità».

Intanto, secondo i dati diffusi dall’ufficio stampa del governo di Gaza, il numero complessivo dei giornalisti uccisi dall’inizio del conflitto sale a 244.

Una giornata di sangue nella Striscia

Il bilancio odierno dei bombardamenti è ancora più grave se si considerano gli attacchi condotti in altre zone della Striscia di Gaza. Secondo quanto riportano i media locali, almeno 23 civili palestinesi sarebbero morti dall’alba, inclusi tre giornalisti, in diversi raid israeliani.

La vicenda dell’ospedale Nasser rappresenta uno degli episodi più drammatici delle ultime settimane, riportando al centro del dibattito internazionale la questione della protezione dei civili e della stampa in un conflitto che continua a mietere vittime senza tregua.

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