
Ha rappresentato per anni un punto di riferimento nel mondo della mobilità sostenibile, lavorando dietro le quinte per promuovere una città più vivibile, con meno auto e più biciclette. La sua figura era nota tra chi si occupa di mobilità urbana, anche se spesso lontana dai riflettori. Un impegno portato avanti con competenza, discrezione e uno spirito appassionato.
Nei prossimi giorni, chi l’ha conosciuta e stimata si riunirà per renderle omaggio in modo simbolico e coerente con il suo stile di vita e la sua missione: pedalando insieme, in silenzio, per ricordarne la forza e il sorriso.

L’ultimo saluto a Veronica Gaiani
Nella giornata di domenica 24 agosto, è scomparsa Veronica Gaiani, 54 anni, figura centrale nell’ambito della mobilità ciclabile del Comune di Milano. Era responsabile della ciclabilità all’interno di Amat, l’Agenzia municipale per l’ambiente e la mobilità. Lascia il marito Fabio e le due figlie, Alice e Alessia. Per onorare la sua memoria, colleghi e amici hanno organizzato una biciclettata commemorativa che partirà dalla sede di Amat fino alla chiesa dove si terrà la cerimonia funebre.
Veronica si era laureata al Politecnico di Milano ed era entrata in Amat giovanissima, diventando negli anni una delle figure tecniche più rilevanti nella progettazione di infrastrutture ciclabili a Milano. Chi ha lavorato con lei ne ricorda la preparazione e il carattere riservato, ma anche la profonda convinzione che la bicicletta potesse davvero cambiare la città. “Mi hai contagiato con la tua passione per la mobilità sostenibile”, ha scritto chi ha condiviso con lei molti anni di lavoro in Comune.
Una biciclettata per ricordare
L’iniziativa in sua memoria partirà alle ore 12 da via Tommaso Pini, sede di Amat, con una tappa intermedia a Varedoverso le 14, per consentire ad altri di unirsi lungo il percorso. Il corteo ciclistico raggiungerà la chiesa di Santo Stefano a Cesano, dove alle ore 16 saranno celebrati i funerali.
Veronica viene ricordata anche da Legambiente Lombardia, che ne ha sottolineato la capacità di ascolto, la gentilezza e la costanza nel dialogo, qualità rare quanto preziose in un ambito spesso conflittuale. L’intero mondo della mobilità sostenibile lombarda oggi la piange, ma ne celebra anche l’eredità, destinata a durare nel tempo.