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Italia. Botulino, 600 kg di conserve e succhi in totale: la scoperta terrificante

Pubblicato: 26/08/2025 12:40

A seguito di una serie di recenti e preoccupanti casi di intossicazione, che hanno riacceso l’allerta sul rischio botulino, i Carabinieri del Nas hanno intensificato i controlli in tutto il settore agroalimentare. Un’ispezione mirata, condotta nell’ambito della campagna “Estate Tranquilla 2025”, ha permesso di scoprire una situazione di grave e diffusa illegalità in un’azienda attiva nel comparto delle conserve.

Le indagini hanno rilevato una totale inadeguatezza delle procedure di produzione e una gestione dei materiali completamente fuori norma, tali da mettere a serio repentaglio la salute dei consumatori. L’intervento delle autorità sanitarie ha portato alla immediata sospensione dell’attività per le gravi violazioni riscontrate.

Le gravissime carenze igienico-sanitarie

L’ispezione ha messo in luce un quadro di totale incuria e violazione delle più elementari norme igieniche. Il cuore del problema risiedeva nelle procedure di pastorizzazione, che sono state giudicate completamente inadeguate. Questo passaggio cruciale, che ha lo scopo di eliminare i microrganismi patogeni come il Clostridium botulinum, era svolto in modo non conforme, esponendo chiunque avesse consumato quei prodotti a un concreto rischio di intossicazione. Non solo i processi erano fallaci, ma anche gli ambienti di lavorazione e stoccaggio versavano in condizioni di estrema precarietà. I militari hanno descritto la presenza di sporcizia, polvere, ragnatele e, fatto ancora più preoccupante, guano, segno di infestazioni non controllate. Una situazione che comprometteva alla radice la sicurezza e la salubrità di ogni alimento prodotto.

La gestione dei materiali e dei prodotti

Il controllo ha rivelato un uso disinvolto e pericoloso dei materiali. Sono stati rinvenuti centinaia di vasetti di vetro già utilizzati più volte, in alcuni casi ancora sporchi. La loro destinazione, un nuovo riempimento, ignorava qualsiasi precauzione di sterilizzazione e igiene. Inoltre, un’ingente quantità di contenitori di confetture autoprodotte era priva di etichette e non conforme alle normative. Alcuni di questi, inoltre, avevano perso il sottovuoto, un chiaro segnale che il processo di conservazione non era riuscito. Un altro aspetto allarmante è stato il ritrovamento di oltre 1.500 vasetti e bottiglie di confetture e succhi di frutta, anch’essi in gran parte privi di etichettatura, risalenti a produzioni degli anni 2010, 2012 e 2018. Una tale vetustà dei prodotti, unita alla mancanza di informazioni sulla loro origine e composizione, rendeva impossibile garantirne la sicurezza.

Pratiche di produzione pericolose e sanzioni

L’analisi dell’operato dell’azienda non si è fermata agli spazi interni. All’esterno della struttura, i Carabinieri hanno documentato la preparazione della passata di pomodoro in un paiolo di rame arrugginito, con un focolare alimentato da legname di pallet dismesso. L’uso di materiali non idonei e di combustibili potenzialmente tossici per la produzione di alimenti rappresenta un ulteriore e gravissimo rischio per la salute. Al termine del controllo, le autorità hanno proceduto al sequestro di 674 kg di prodotti, per un valore stimato di oltre 15.000 euro. La violazione delle normative ha portato a una sanzione amministrativa di 4.500 euro e alla sospensione immediata dell’attività di produzione, stoccaggio e commercio di conserve, con un impatto economico stimato di circa 150.000 euro. L’intera vicenda sottolinea la fondamentale importanza dei controlli e l’assoluta necessità di rispettare le normative per tutelare i consumatori.

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