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“Più aggressori”. Garlasco, la svolta definitiva: il medico legale esce allo scoperto

Pubblicato: 26/08/2025 08:28

Il delitto di Garlasco continua a generare dubbi e nuovi scenari investigativi. A 18 anni dalla morte di Chiara Poggi, il mistero non sembra vicino a una soluzione definitiva. La recente riapertura delle indagini ha portato a nuove valutazioni che potrebbero riaccendere i riflettori su dettagli rimasti troppo a lungo in ombra.

L’ipotesi dell’esumazione

Tra le possibilità al vaglio vi è la riesumazione del corpo della giovane vittima. A sottolinearne l’utilità è stato Vittorio Fineschi, ordinario di medicina legale alla Sapienza di Roma, intervistato a Filorosso su RaiTre:
«L’esumazione del corpo può far esaltare degli aspetti all’epoca presi poco in considerazione. Elementi che potrebbero completare il mosaico». Secondo il professore, l’autopsia effettuata nel 2007 potrebbe non aver dato il giusto peso ad alcuni segni, che oggi – con tecniche più avanzate – potrebbero rivelarsi fondamentali.

Le nuove piste

Il nuovo filone investigativo ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Una decisione che inevitabilmente rimette in discussione la posizione di Alberto Stasi, il fidanzato della vittima, già condannato in via definitiva.

Fineschi ha aggiunto: «Ci sono diverse lesioni riscontrate sul corpo all’epoca che non sono compatibili con uno stesso mezzo. Quale mezzo è stato usato? Alcune lesioni sembrano venire da un oggetto tagliente, altre da un oggetto che colpisce, percuote». Un’osservazione che riapre interrogativi sulla dinamica dell’omicidio e sugli strumenti utilizzati dall’aggressore.

La difesa di Stasi e Sempio

Il legale di Stasi, De Rensis, ha reagito con fermezza alle nuove ipotesi, denunciando la gestione del caso: «Sono stufo di sentir parlare di questi innumerevoli errori, perché c’è una persona da 10 anni in galera, per la legge italiana colpevole, ma in presenza di decine di errori». L’avvocato ha voluto inoltre difendere anche l’altro indagato, Andrea Sempio: «Sono certo che ha detto la verità riguardo allo scontrino. L’interrogatorio di Sempio è un obbrobrio giudiziario. Ha una durata di oltre quattro ore».

Un caso ancora aperto

Il giallo di Garlasco, che sembrava chiuso con la condanna di Stasi, torna dunque al centro del dibattito pubblico e giudiziario. Tra perizie da rifare, ipotesi di riesumazione e nuovi indagati, il mosaico appare più frammentato che mai. La famiglia Poggi, già provata da anni di processi, vede riemergere un dolore che sembrava cristallizzato nel tempo.

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