
«A mio figlio non ho detto nulla all’inizio, solo che ero stata aggredita. Mi vergognavo per quello che era successo, mi sentivo sporca». È il racconto drammatico di Luisa – nome di fantasia – una donna di 60 anni che all’alba di domenica è stata vittima di uno stupro al parco di Tor Tre Teste, nella periferia est di Roma.
La donna, uscita di casa poco prima delle sei per portare a spasso il cane, è stata sorpresa alle spalle da un uomo mentre si trovava nei pressi dei ruderi dell’acquedotto Alessandrino. «Mi ha detto che se avessi gridato mi avrebbe tagliato la gola con un coltello. Ho avuto paura di morire», ha raccontato ai carabinieri della compagnia Casilina. L’aggressione, durata più di dieci minuti, si è conclusa con il furto del telefono della vittima e la fuga del rapinatore-stupratore.
Il tentativo di furto, poi la violenza
Secondo la ricostruzione fornita dalla donna, l’uomo – descritto come un giovane di origine nordafricana, circa trent’anni, con cappellino da baseball indossato al contrario – l’ha prima gettata a terra, tentando di costringerla a sbloccare il cellulare, poi l’ha violentata, minacciandola di morte. Dopo l’aggressione, Luisa è riuscita a rientrare a casa e ad avvisare il figlio, che ha scoperto solo successivamente l’intera verità grazie anche al supporto dei vicini.
Attraverso il Gps del telefono rubato, i carabinieri hanno seguito gli spostamenti dell’uomo fino all’area della stazione Termini. Le indagini sono in corso per rintracciare il responsabile, mentre cresce l’allarme sicurezza nel quartiere.
Il parco di Tor Tre Teste, frequentato di giorno da numerosi runner e associazioni sportive, di notte si trasforma in un luogo abbandonato, con bagni chiusi, bar serrati e cumuli di rifiuti. «Viviamo nell’insicurezza più assoluta, poteva capitare a chiunque», denuncia una residente. E la rabbia monta tra chi frequenta quotidianamente la zona: «Ormai siamo nel Far West, non si può continuare così», racconta un abitante, chiedendo più controlli e illuminazione.
Un episodio che riaccende la discussione sulla sicurezza nei parchi della Capitale e sulla necessità di prevenzione in aree che, col calare della sera, diventano spesso terra di nessuno.