
Freddo in arrivo e con lui tornano i soliti malanni di stagione: febbre, raffreddore, tosse e quei fastidi respiratori che ogni anno ci costringono a fare scorta di fazzoletti e tisane. Ma questa volta c’è di più: Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova, lancia un allarme che non possiamo ignorare. La prossima stagione influenzale rischia di essere la più impegnativa degli ultimi anni.
Stanno circolando previsioni allarmanti e gli esperti ci invitano a non sottovalutare i segnali. Vediamo cosa sta succedendo e perché conviene prepararsi davvero, senza panico ma con molta attenzione.
Australia, l’inverno da record che spaventa
Il campanello d’allarme arriva dall’altra parte del mondo: in Australia è già pieno inverno e la stagione influenzale ha raggiunto numeri mai visti. Bassetti ha scritto su X: «Record di casi di influenza in Australia con grande pressione sugli ospedali». Il dato più impressionante? Solo nel South Australia, a luglio, i pazienti hanno trascorso 5.866 ore in ambulanza in attesa di entrare al pronto soccorso: un vero record negativo.
Il boom di casi ha visto un aumento del 70% rispetto all’anno scorso e le segnalazioni hanno già superato quota 18.000 a metà inverno. Gli ospedali sono andati in tilt, con ricoveri cresciuti del 50% in due settimane. Il rischio che succeda anche da noi è concreto.
Vaccini e prevenzione: la ricetta di Bassetti
Il messaggio chiave per affrontare questa ondata è chiaro: vaccinarsi. In Australia meno del 30% delle persone ha fatto il vaccino antinfluenzale e questo spiegherebbe la gravità dei sintomi e l’alto numero di ricoveri. Bassetti insiste: «Non solo anziani e fragili dovrebbero vaccinarsi, ma anche bambini e adulti sani». Insomma, la protezione passa dalla prevenzione e il vaccino è la soluzione semplice e alla portata di tutti.
Il medico ha parole dure per le correnti no-vax: «In Italia che si fa? Si parla male dei vaccini». Un monito a non lasciarsi trascinare da polemiche inutili quando c’è in gioco la salute pubblica.
Italia sotto la lente: rischi e prospettive
L’anno scorso è stato il peggiore degli ultimi vent’anni per la stagione influenzale in Italia, con picchi di contagi e ospedali messi a dura prova. Secondo Bassetti, questa volta il quadro potrebbe essere ancora più complesso. Il vero timore è la sovrapposizione di influenza, altri virus respiratori e possibili ondate di Covid, che rischiano di mettere ancor più sotto pressione il Servizio Sanitario Nazionale.
I reparti di pronto soccorso e gli ospedali partono già in difficoltà, tra carenza di personale e lunghe attese. Una stagione pesante potrebbe peggiorare una situazione già al limite. Servono preparazione e consapevolezza da parte di tutti.

Il modello Australia: cosa aspettarsi tra pochi mesi
Gli esperti italiani guardano sempre all’Australia, perché ciò che accade lì anticipa spesso quello che succederà in Europa. Se i dati dell’emisfero sud si confermano, dobbiamo prepararci a un autunno e inverno difficile, con ondate influenzali ravvicinate e una forte richiesta di cure ospedaliere. Il conto alla rovescia è già iniziato.
Non è il momento di sottovalutare: la stagione influenzale va presa seriamente, soprattutto se vogliamo evitare il caos nei pronto soccorso e proteggere chi è più vulnerabile.
Il sistema sanitario alla prova
La vera sfida sarà per il sistema sanitario italiano. Già in condizioni normali i pronto soccorso sono spesso al limite, ma con un’ondata influenzale di questa portata il rischio tilt è altissimo, soprattutto nei periodi di picco. È il momento di agire, non solo di prevedere.
Le parole di Bassetti non sono solo un allarme ma anche un invito concreto: «Sensibilizzare sulle vaccinazioni, rafforzare le campagne informative, preparare gli ospedali a settimane di pressione». Solo così possiamo affrontare la stagione con più serenità e meno sorprese.