
Arriva una notizia che regala speranza al mondo della ginnastica italiana. Dopo settimane di apprensione, Lorenzo Bonicelli, il giovane ginnasta azzurro rimasto gravemente ferito durante un esercizio alle Universiadi in Germania, ha lasciato il reparto di terapia intensiva.
Il trasferimento al Niguarda
Ad annunciarlo è stata la sua società di appartenenza, la Ghislanzoni Gal di Lecco, con un messaggio carico di emozione pubblicato sui social: «Oggi possiamo finalmente condividere con tutti una notizia che porta speranza: dopo settimane in terapia intensiva, Bonni è stato trasferito presso l’Unità Spinale dell’Ospedale Niguarda». Il comunicato sottolinea che si tratta di un passaggio cruciale: «È un passaggio importante, il primo passo di un cammino lungo e complesso che richiederà tempo, forza e pazienza».
Il sostegno della comunità
Intorno a Bonicelli si è creato un clima di forte vicinanza. «Accanto a lui ci sono i medici, la famiglia, gli amici e una comunità intera che non smette di fargli sentire la propria vicinanza. Il calore dei vostri gesti e delle vostre parole in questi giorni ha avuto un valore enorme, per Lorenzo e per chi gli è accanto. E anche in questa nuova fase, la vostra presenza sarà fondamentale», ha aggiunto la società. Il messaggio ha raccolto centinaia di commenti e condivisioni, a dimostrazione di come l’atleta sia diventato in breve tempo un simbolo di coraggio e determinazione non solo per i suoi compagni di squadra, ma per tutti gli appassionati di sport.

La conferma della Federazione
Anche la Federginnastica ha confermato i progressi del giovane azzurro, sottolineando che le sue condizioni cliniche sono stabili e che è seguito con attenzione dal direttore sanitario Giuseppe Sechi nel nuovo percorso di riabilitazione. La federazione ha ribadito la propria vicinanza all’atleta e alla famiglia, evidenziando come il trasferimento dall’intensiva all’Unità Spinale rappresenti una tappa di grande importanza verso il recupero.
Un percorso lungo e complesso
La strada che attende Lorenzo Bonicelli è ancora piena di ostacoli. Gli specialisti parlano di un cammino «lungo e complesso», fatto di terapie quotidiane e di una costante assistenza medica. Ma la forza dell’atleta e il supporto della comunità sportiva fanno ben sperare. Il caso di Bonicelli ha acceso i riflettori sui rischi che comporta la ginnastica ad alto livello, disciplina che richiede non solo talento e dedizione, ma anche un’estrema attenzione alla sicurezza.
Un segnale di speranza
Per ora, la notizia del trasferimento all’Unità Spinale viene accolta come un segnale positivo, il primo passo di una ripresa che tutti si augurano possa portare il ginnasta a riconquistare la sua autonomia. Il suo sorriso, immortalato in tante foto di gara, resta un simbolo della tenacia dei giovani sportivi italiani. E come scrive la Ghislanzoni Gal: «Anche in questa nuova fase, la vostra presenza sarà fondamentale».