
Un lungo applauso ha accolto Giorgia Meloni al suo primo intervento da premier al Meeting di Rimini, segnando la ripartenza dopo la pausa estiva trascorsa tra Grecia e Puglia. In un discorso ampio di circa 40 minuti, la presidente del Consiglio ha toccato i principali scenari internazionali – dai negoziati per la pace in Ucraina alla crisi umanitaria di Gaza, fino alle tensioni commerciali tra Usa e Ue – senza tralasciare i temi della politica interna, con lo sguardo rivolto all’autunno tra manovra e leggi in sospeso.
“La proposta italiana dell’articolo 5 per l’Ucraina è la principale proposta sul tavolo, ne siamo fieri”, ha dichiarato Meloni, rivendicando il ruolo dell’Italia nella partita internazionale. Sul fronte europeo, la premier ha rilanciato l’allarme già lanciato da Mario Draghi: “L’Unione Europea sembra sempre più condannata all’irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere efficacemente alle sfide di competitività poste da Cina e Stati Uniti”.
Non sono mancate parole sulla crisi in Medio Oriente: “Non abbiamo esitato un minuto a sostenere il diritto all’autodifesa di Israele dopo l’orrore del 7 ottobre, ma non possiamo tacere ora di fronte a una reazione andata oltre il principio di proporzionalità, che ha mietuto troppe vittime innocenti e coinvolto anche le comunità cristiane”. Da qui il nuovo appello al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi da parte di Hamas.
Il Meeting si chiuderà nel pomeriggio con l’intervento del vicepremier Matteo Salvini, atteso alle 17.30 per un confronto dedicato al tema delle infrastrutture.