
È stato identificato l’autore della sparatoria avvenuta in una scuola cattolica di Minneapolis, Minnesota. Si tratta di Robin Westman, 23 anni, cresciuto a Richfield. La madre lavorava proprio alla Annunciation School, istituto teatro della tragedia.
Dal cambio di nome alle ossessioni violente
Secondo i documenti del tribunale, all’età di 17 anni Westman aveva presentato una richiesta formale alla contea di Dakota per modificare il proprio nome da Robert a Robin. La domanda è stata accolta nel gennaio 2020. Le indagini hanno messo in luce un aspetto inquietante: il giovane era ossessionato dagli autori di stragi, in particolare da Adam Lanza, responsabile della carneficina alla Sandy Hook Elementary School.
I video online prima della strage

Prima dell’attacco, Westman aveva lasciato online diversi materiali dal contenuto preoccupante: «pensieri e idee estremamente violenti», messaggi che alludevano al suicidio, una lettera di scuse alla famiglia e perfino uno schizzo a mano che raffigurava la disposizione interna di una chiesa. Non è stato chiarito se quel disegno fosse proprio della Annunciation Catholic School.
Secondo quanto riportato dal New York Post, tra i filmati spuntati in rete ce n’era uno con scritte minacciose: «uccidi Donald Trump» e «per i bambini», tracciate su alcune riviste di armi. In altri video comparivano diversi fucili, tra cui un semiautomatico e un modello a pompa, segno di una preparazione che andava oltre la semplice fascinazione.
Le immagini inquietanti del quaderno rosso
In uno dei video diffusi online, la telecamera mostra una mano che sfoglia lentamente le pagine di un quaderno rosso. Le pagine sono fitte di scarabocchi incomprensibili, accanto a schemi che sembrano riprodurre il funzionamento di alcune armi. Sullo sfondo, si intravede una colonna di fumo, mentre la persona che filma tossisce e a tratti ride in maniera maniacale.
Una tragedia annunciata?
Gli investigatori stanno cercando di capire se ci fossero segnali che avrebbero potuto permettere di fermare Westman prima del massacro. La combinazione di ossessioni per precedenti killer, i messaggi violenti diffusi in rete e i video con armi aveva già tracciato un profilo allarmante.
Ora, mentre la comunità di Minneapolis piange le vittime innocenti della strage, emergono dettagli che gettano nuove ombre su un giovane che, come dichiarato dagli inquirenti, «era totalmente immerso in un mondo fatto di violenza e fantasie di morte».