
In una mattinata come tante, un velo di mistero si è posato su una tranquilla area rurale. Un contadino, abituato a percorrere ogni giorno il sentiero che dalla sua casa lo portava alla sua terra, non è più tornato. Il suo corpo, ritrovato in una zona isolata, giaceva accanto alla sua bicicletta elettrica, compagna fidata dei suoi spostamenti quotidiani. Una ferita alla testa, visibile e profonda, ha subito messo in dubbio la possibilità di una morte naturale, gettando un’ombra di inquietudine su un evento che, inizialmente, sembrava un semplice, tragico incidente.
La scoperta
Una tranquilla zona di campagna, in contrada Cagnaro, al confine tra Bitonto e Palo del Colle, è stata teatro di un macabro ritrovamento che ha scosso la comunità locale. Il corpo senza vita di Arcangelo Barbone, un contadino di 53 anni residente a Bitonto, è stato scoperto da alcuni residenti. L’uomo, noto per la sua routine quotidiana che lo vedeva spostarsi dalla sua abitazione alla sua campagna in sella a una bicicletta elettrica, è stato trovato a poca distanza dal suo mezzo di trasporto. La sua morte, avvolta nel mistero, ha immediatamente sollevato una serie di interrogativi e ha dato il via a un’indagine complessa.
Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto, la scena si presentava con elementi enigmatici. A pochi metri dal corpo di Barbone, giaceva la sua bicicletta elettrica, un dettaglio che, pur essendo apparentemente insignificante, è di fondamentale importanza per ricostruire gli ultimi momenti della vittima. L’uomo presentava una vistosa ferita alla testa, un trauma che ha reso subito evidente che non si trattava di una morte naturale. Tuttavia, la natura di questa ferita resta ancora un’incognita: potrebbe essere il risultato di una caduta accidentale, di un investimento o, ipotesi più inquietante, di un atto violento.

Le ipotesi investigative
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Baldo Pisani, non escludono al momento nessuna pista. Gli agenti del commissariato di Bitonto e i colleghi della Scientifica stanno lavorando senza sosta per raccogliere ogni elemento utile a fare luce sull’accaduto. La prima domanda a cui si cerca di dare risposta è se Barbone sia vittima di un omicidio o di un tragico incidente. L’assenza di elementi evidenti che possano confermare o smentire una delle due ipotesi rende il lavoro degli inquirenti particolarmente difficile. Non sono stati trovati segni di colluttazione evidenti, né elementi che possano far propendere con certezza verso l’una o l’altra pista.
Una delle priorità degli investigatori è stabilire il luogo esatto della morte. È cruciale determinare se il contadino sia morto in contrada Cagnaro, nel luogo del ritrovamento, o se il suo corpo sia stato spostato lì dopo essere stato ucciso o dopo l’incidente. Questa informazione, che verrà stabilita con l’ausilio dell’autopsia e di ulteriori rilievi, è fondamentale per capire la dinamica degli eventi. Allo stesso tempo, si stanno analizzando la bicicletta elettrica e il terreno circostante alla ricerca di tracce, impronte o segni che possano fornire indizi. Gli inquirenti stanno inoltre esaminando la vita e le frequentazioni della vittima, alla ricerca di possibili moventi o di persone che avrebbero potuto avere dei conti in sospeso con lui.