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Stupro a Tor Tre Teste, ora la scoperta shock sul 26enne: “Anche lei!”

Pubblicato: 27/08/2025 18:43

Non avrebbe colpito una sola volta, ma almeno due. L’uomo arrestato per la violenza ai danni di una donna di 60 anni all’interno del parco di Tor Tre Teste, all’alba di domenica scorsa, sarebbe infatti responsabile anche di un secondo episodio. Una 44enne ha denunciato di essere stata aggredita e violentata dallo stesso individuo nella notte tra lunedì e martedì, in via Prenestina, nei pressi di una fermata dell’autobus.

Un sospetto stupratore seriale

Il presunto aggressore è un 26enne originario del Gambia, fermato dai carabinieri poche ore dopo la seconda violenza. L’uomo risulta in Italia con regolare permesso di soggiorno e gode dello status di protezione internazionale. Al momento, non è stato ancora reso noto il suo nome.

Gli inquirenti temono che non si tratti soltanto di due episodi isolati: il sospetto è che possa aver già colpito altre vittime prima di queste due aggressioni emerse.

La testimonianza della 44enne

Il racconto della donna, che si è fatta medicare al Policlinico Gemelli, ha permesso di ricostruire parte della dinamica. «Mi ha chiesto una sigaretta, poi mi ha trascinata in un vicolo dietro via Prenestina e mi ha violentata su un cumulo di rifiuti», ha spiegato la 44enne. Nonostante lo choc, la vittima ha fornito dettagli preziosi agli investigatori, a partire dall’abbigliamento indossato dall’uomo, consentendo ai carabinieri di delineare un identikit accurato.

Una volta catturato per lo stupro di Tor Tre Teste, il sospettato è stato fotografato e le immagini sono state mostrate alla donna: il riconoscimento è stato immediato.

Le indagini

Gli investigatori stanno ora verificando se l’uomo possa essere coinvolto in altri casi di aggressioni o molestie. La sua descrizione fisica e i comportamenti tenuti nelle due violenze fanno ipotizzare un profilo da stupratore seriale, e non è escluso che altre donne possano farsi avanti nei prossimi giorni per denunciare episodi simili.

Al momento, il 26enne si trova in custodia, in attesa di ulteriori accertamenti. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulle indagini, ma la gravità delle accuse e la vicinanza temporale tra i due episodi fanno pensare a una condotta reiterata e pianificata.

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